
Corriere Adriatico: "Ascoli: quale fulmine a ciel sereno? Il divorzio con Valentini era nell'aria da settimane"
Se l'esonero del ds del Picchio, Marco Valentini, è stato un fulmine a ciel sereno, in realtà da settimane, se non mesi, s'intravedevano nubi minacciose all'orizzonte. Da tempo, il rapporto fra il patron Pulcinelli e il diesse si era incrinato, e solo la necessità di compattare il gruppo, dopo un avvio stentato della squadra, ha imposto a entrambi il senso di responsabilità di nascondere sotto il tappeto i vetri infranti di un rapporto logorato. E quando un coccio si rompe, puoi sempre usare il migliore collante, ma prima o poi si romperà di nuovo ed è quello che è avvenuto. Il primo contrasto risale allo scorso dicembre, alla scelta di rinnovare, con il girone d'andata ancora in corso, il contratto pluriennale a mister Bucchi. Non se ne dispiaccia Bucchi, ma non è Guardiola, perché tutta quella fretta? Dopo due mesi, Bucchi, era già a casa con lo stipendio sul libro paga dell'Ascoli. E a proposito di contratti c'è il caso Leali. Era noto a tutti, che rifiutando il rinnovo a gennaio scorso, il portiere sarebbe andato via, ma l'Ascoli ha perso tempo sulla sostituzione.
Ha puntato tutto sul talento acerbo di Barosi che dopo due partite era già in panchina (Viviano, 38 anni, ingaggiato in extremis). Non è piaciuta nemmeno la gestione dei casi Dionisi, Buchel ed Eramo mentre la contropartita di Bogdan con la Ternana resta un mistero (non è mai sceso in campo). Dopo alcune opinabili scelte tattiche di mister Viali (l'ultima la difesa a 5 a Brescia), forse il patron avrebbe voluto che il ds gli fosse più vicino, per qualche consiglio che evidentemente non è arrivato. E ieri tutti i nodi sono venuti al pettine. Si obietterà: ma perché proprio ora? Perché il mercato di gennaio si pianifica adesso. È morto il direttore sportivo (calcisticamente s'intende), viva il direttore sportivo.







