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Nicolini sulla Samp: "Serve qualcuno che batta i pugni sul tavolo. Ma chi può farlo?"TUTTO mercato WEB
ieri alle 22:34Serie B
di Tommaso Maschio

Nicolini sulla Samp: "Serve qualcuno che batta i pugni sul tavolo. Ma chi può farlo?"

Chi è il giocatore, il dirigente deputato a entrare nello spogliatoio e sbattere i pugni sul tavolo? Io ho avuto direttori sportivi e direttori generali che, nei momenti difficili, intervenivano e facevano tremare i tavoli. Vorrei sapere chi, in questo momento, nella società ha la credibilità per farlo”. L’ex calciatore blucerchiato Enrico Nicolini intervenuto durante il programma Forever Samp in onda su Telenord ha usato toni duri nei confronti della dirigenza dopo l’avvio shock di campionato della squadra, zero punti in quattro gare, e la sconfitta di Monza: “Perché se ci va un dirigente qualsiasi, che fino a ieri stava nel consiglio d’amministrazione, faccio fatica a credere che possa trovare le parole giuste. - prosegue Nicolini come riporta Sampdorianews.it - Serve una persona in grado di dire le cose bene, con chiarezza e in modo adeguato al momento”. Spazio poi all’analisi della gara partendo dall’errore del portiere Coucke preferito ancora una volta a Ghidotti: “Non credo che decida la dirigenza chi gioca, ci sarà stato un confronto fra allenatore e preparatore dei portieri. Ora però ne ha giocate due e sbagliate altrettante, sono per la continuità anche se probabilmente ora vedremo Ghidotti nuovamente titolare”. Nicolini poi si sofferma anche sul rigore fallito da Barak, uno dei giocatori di maggiore esperienza e tecnica della squadra, sullo 0-0: “È un problema di testa più che di tecnica. Ci sono momenti in cui la porta sembra grandissima, altri in cui, quando il rigore è importante, diventa più piccola. Quindi non mi soffermerei tanto sul discorso dei rigori. Possiamo soffermarci invece sul discorso di chi tira i rigori e di come vengono gestite le scelte, non so se l’allenatore abbia fatto delle gerarchie. - conclude - Quando facevo io questo lavoro, c’erano delle regole: se quello che deve tirare è infortunato, o è uscito, o non se la sente, ci sta che un compagno si prenda la responsabilità. Però deve esserci una gerarchia."