Bari, Caserta appeso a un filo. Dal ritorno di Longo a D'Aversa, i possibili successori

“Esonero o fiducia a tempo”, si interroga così la Gazzetta del Mezzogiorno in edicola sul futuro di Fabio Caserta al Bari spiegando che le sensazioni dopo la sconfitta in casa della Reggiana e il deludente avvio di stagioni sembrano spingere per la prima ipotesi. Caserta è infatti appeso a un filo sottilissimo sia per i numeri conseguiti finora sia per le prestazioni non all’altezza delle attese, ma la sofferta vittoria sul Padova aveva fatto propendere la società per dargli ancora fiducia e non optare per il cambio durante la sosta per le nazionali. La nuova debacle però ha portato a ulteriori riflessioni, con anche il duo Magalini-Di Cesare che sarebbe a rischio, anche se cambiare idea a distanza di quindici giorni potrebbe risultare imbarazzante come scrive il quotidiano. Per l’eventuale sostituzione il primo nome è ovviamente quello di Moreno Longo che è ancora legato ai biancorossi da un contratto anche se un suo ritorno appare difficile per via della non troppa sintonia con i due dirigenti oltre che con il presidente Luigi De Laurentiis con cui il rapporto non è mai decollato. Le altre piste, tutte in fase embrionale al momento, portano a Roberto D’Aversaper il quale però servirebbe un investimento importante con un contratto biennale e una programmazione ampio raggio. Gli altri nomi sono quelli di Rolando Maran, Attilio Tesser e Leonardo Semplici, tecnici navigati e carismatici che potrebbero calarsi velocemente in una realtà complessa come quella pugliese. Sullo sfondo c’è infine il nome di quel Luca D’Angelo prossimo all’esonero allo Spezia che da sempre piace alla dirigenza. Ma in questo caso c’è qualche perplessità sull’affidarsi a un allenatore fresco d’esonero dopo un avvio di stagione disastroso.