
Marani: "C come Cambiamento, la nostra è l'unica lega italiana senza aiuti"
Matteo Marani, presidente di Lega Pro, è intervenuto in occasione di “Serie C business value”, evento di presentazione dell’analisi della fanbase e della fruizione della Serie C: “La Serie C è l’Italia, quella che magari non va in copertina o non corre sull’alta velocità, ma esiste. Io credo che, quando si racconta questo campionato, chi ci sia passato racconti un legame biografico fortissimo. La Serie C è l’Italia anche del calcio, del suo ruolo nel sistema che stiamo svolgendo. Io credo che abbiamo dimostrato, anche negli ultimi anni, di essere molto seri e istituzionali. Abbiamo cercato di ragionare a sistema, non mettendo davanti i nostri interessi”.
La valorizzazione dei settori giovanili si collega alla riforma Zola?
“Posso dire C come Cambiamento. Io credo che oggi il sistema abbia bisogno di novità e di giovani, che portano sempre dietro idee più fresche. C’è bisogno più di giovani, Gianfranco ha varato questa riforma che ha preso il suo nome: i giovani sono aria, ossigeno. Per due ragioni: dobbiamo contribuire al calcio italiano, per me da ragazzo era impensabile che non vedessimo un mondiale, ora ho figli grandi che non hanno mai visto un mondiale, perché erano troppo piccoli la prima volta. Non si sale e non si scende dal carro in base ai risultati. Per noi i giovani sono anche necessità di sostentamento: la C è l’unica lega che non ha aiuto da nessuno, a livello politico non è stato calcolato l’impatto della C. Oggi dipendiamo totalmente dalla forza e dalla generosità dei presidenti, che conosco uno per uno. Ho visto tutte le loro storie e so la fatica che fanno: i giovani servono per questo, perché un giovane costa meno”.







