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DA CALIENDO E TIRRI A ZAVAGLIA E BOROZAN: QUANDO GLI AGENTI DIVENTANO DIRIGENTI. A MONOPOLI TANGORRA RISCHIA, OCCHI SU SCIENZA. SOLO APPLAUSI AL PORDENONE: QUESTO E' IL CALCIO CHE CI PIACE
lunedì 11 dicembre 2017, 00:00Il Punto
di Luca Bargellini
per Tuttoc.com

DA CALIENDO E TIRRI A ZAVAGLIA E BOROZAN: QUANDO GLI AGENTI DIVENTANO DIRIGENTI. A MONOPOLI TANGORRA RISCHIA, OCCHI SU SCIENZA. SOLO APPLAUSI AL PORDENONE: QUESTO E' IL CALCIO CHE CI PIACE

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com

Con il passare degli anni le barriere, di ogni genere, nel calcio sono diventate sempre più labili e facilmente superabili. Prima sono cadute quelle che vietavano l’utilizzo degli stranieri; poi piano piano ci si è resi conto, ad esempio che gli stessi calciatori, oltre che allenatori e direttori sportivi, potevano ricoprire anche il ruolo di procuratori. In fondo, chi meglio di un ex calciatore poteva rappresentare gli interessi di un “collega”? 
Anno dopo anno le figure professionali hanno continuato ad evolversi, soprattutto a causa della mancanza di capitali, atavico male del nostro calcio. E così nelle ultime stagioni, nella nostra Serie C, ci si è trovati di fronte anche a procuratori che all’improvviso hanno deciso di cambiare fronte e diventare dirigenti.
Ecco, dunque, che per un Antonio Caliendo e un Peppino Tirri che hanno tentato senza fortune di far del bene a Modena e Agrigento, ci sono Franco Zavaglia e Vlado Borozan appena sbarcati nella terza serie, rispettivamente ad Arezzo e Santarcangelo, con l’idea far meglio dei colleghi. Tutto questo mentre Claudio Anellucci continua a sondare il mercato alla ricerca di un’avventura da dirigente magari a Lucca.
Fatto il punto della situazione bisognerebbe capire il perché alla base di scelte del genere. La voglia di una “nuova avventura” come ha detto Zavaglia, primo storico procuratore di Francesco Totti, vale per tutti come risposta? Oppure è un modo per dimostrare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il calciomercato è oramai interamente alla categoria dei procuratori? Staremo a vedere.

Intanto sul campo, o meglio in panchina, c’è chi rischia l’esonero. Si tratta di Massimiliano Tangorra, attuale tecnico del Monopoli, che nonostante lo 0-0 contro la corazzata Trapani sembra essere ad un passo dall’addio, dopo aver messo a referto solo due vittorie nelle ultime dieci giornate. Per prenderne il posto i nomi si sprecano, ma quello più credibile al momento sembra quello di Giuseppe Scienza.

Infine la Coppa Italia. In attesa di capire chi avrà la meglio a San Siro fra Inter e Pordenone negli ottavi di finale della competizione, impossibile non battere le mani a chi, fra i dirigenti del club friulano, ha deciso di inondare i giorni precedenti il match con una serie di messaggi social assolutamente geniali e carichi di ironia. Un modo davvero perfetto per ricordare ancora una volta che, in fondo, il calcio è soltanto un gioco.