
Salernitana, la "non" corazzata con un cuore grande così. Preoccupa la fase difensiva
La Salernitana esce imbattuta dall'ostico campo di Casarano al termine di una partita che ha rappresentato un autentico spot per la serie C. 4 gol, un palo, tre salvataggi sulla linea, miracoli dei portieri, ritmi altissimi fino al centesimo minuto, un'ottima direzione da parte di Zago, un pubblico carico d'entusiasmo sugli spalti e due allenatori che, al netto delle fatiche del turno infrasettimanale e della necessità di muovere la classifica, hanno optato per uno schieramento offensivo e propositivo anche a costo di correre qualche rischio in difesa. I granata, con 4 assenze pesanti e senza la spinta del dodicesimo uomo, erano passati in vantaggio con Ferrari su calcio di rigore, sfiorando il raddoppio in tre circostanze prima che Donnarumma iniziasse il suo autentico show. E' stato Malcore, approfittando di un errore collettivo di una retroguardia estremamente ballerina, a rimettere le cose a posto a ridosso dell'intervallo. Nella ripresa Mallamo ha sfruttato una super giocata di Chiricò nata dall'ennesimo errore di Frascatore per fare 2-1, prima che il portiere ospite si esaltasse su Perez compiendo una parata da calciatore di categoria nettamente superiore. Nell'ultima mezz'ora, però, la Salernitana è stata davvero bella da vedere: dopo un assedio totale è arrivato il 2-2 di Quirini, finalmente impiegato nel suo ruolo naturale. Da segnalare il ruolo determinante di Villa che, per la sesta partita di fila, ha propiziato un gol: è lui il migliore di questa primissima fase di stagione.
Naturalmente la prestazione di ieri lascia in eredità una serie di riflessioni. La Salernitana è indiscutibilmente una buona squadra, con un grande gruppo e un allenatore che ha inculcato una mentalità vincente assieme al direttore sportivo Faggiano. Tuttavia gli errori clamorosi in fase difensiva non la rendono quella corazzata che Iervolino e Milan avrebbero avuto l'obbligo morale di allestire dopo aver portato i granata dalla A alla C a suon di errori sul mercato e promesse non mantenute. A questa squadra mancano come il pane un difensore centrale rapido e forte e un centrocampista di interdizione. Inoltre, dopo due mesi e mezzo di lavoro, è strano che alcuni calciatori non abbiano ancora una buona condizione fisica, pur ricordando che la Salernitana è partita per il ritiro in modalità cantiere aperto e che molte operazioni in entrata sono rimaste in stand by per diverse settimane a causa del solito diktat presidenziale che imponeva di cedere per abbassare il monte ingaggi. Insomma, quando si giudicano il rendimento della squadra, le scelte del tecnico e l'operato del ds ci si ricordi sempre di un budget tutt'altro che elevato a disposizione e di un'autonomia limitata, al netto delle smentite di rito. Ad ogni modo la classifica resta buona e la Salernitana si ritrova in vetta a 16 punti assieme al Benevento con 5 vittorie, un pareggio e una sconfitta, in una gara macchiata anche da errori arbitrali che hanno fatto infuriare la tifoseria.
A proposito di tifosi, domenica ci sarà il derby con la Cavese e si temono restrizioni anche per la torcida locale. Pare che alcuni esponenti del GOS propendano per l'obbligo di tessera anche per i supporters di fede granata, di certo ci saranno divieti per una parte della provincia. "Noi abbiamo chiesto di giocare nel girone B per evitare restrizioni e limitazioni nelle gare a rischio" avevano detto Questore e Prefetto di Salerno prima della compilazione dei calendari. Appello rimasto inascoltato. Di certo c'è che i tifosi della Cavese non potranno essere presenti in curva Nord e che gli ultras della Siberiano potrebbero pensare a qualche forma di protesta se davvero le scelte definitive saranno ritenute penalizzanti. Nel giorno in cui la società invita bambini, famiglie e studenti a venire gratis allo stadio, è davvero triste pensare che la gara tra due realtà che distano pochi chilometri debba essere associata ad un imponente piano di sicurezza, con autostrade e vie cittadine blindate sin dal primo mattino. Nel frattempo è doveroso rimarcare la civiltà e la sportività della piazza di Salerno che, nonostante due mortificanti retrocessioni a suon di record negativi battuti, non ha mai inscenato forme di protesta andate oltre qualche striscione critico e un paio di cori. Nelle prime tre gare a porte aperte ci sono stati complessivamente 34mila spettatori, numeri che battono quasi tutta la B (eccezion fatta per Genova, sponda Samp, e Palermo) e che reggono il confronto con alcune realtà di serie A.
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