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Minacce, colpi proibiti e frasi discriminatorie: caso Seregno, deferiti Corda, Anelli e Gentile

Minacce, colpi proibiti e frasi discriminatorie: caso Seregno, deferiti Corda, Anelli e GentileTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
martedì 1 marzo 2022, 18:40Serie C
di Ivan Cardia

Il caso Seregno torna protagonista delle cronache di Serie C. Oggi pomeriggio, infatti, la Procura Federale ha deferito l’ex direttore generale Ninni Corda, nonché il difensore Fabio Anelli e il centrocampista Federico Gentile, protagonisti della vicenda che, a partire dalla scelta - arrivata a novembre - della società di sollevare il dirigente e mettere fuori rosa i due calciatori, ha agitato le acque del girone A di terza serie. Una storia nella quale i toni si sono alzati più di una volta, e che oggi vive un potenziale punto di svolta.

I motivi del deferimento. Nel documento, al quale TuttoC e TMW hanno avuto accesso, la Procura FIGC evidenzia come “Corda, con il contributo concorsuale di Anelli e Gentile, ha posto in essere reiterate condotte antisportive e minatorie nei confronti di taluni calciatori della società Seregno tali da aver suscitato in costoro e, per l’effetto, più in generale nell’intero gruppo squadra un diffuso e perdurante sentimento di prostrazione psicologica e finanche di timore per la propria incolumità fisica”. Più nello specifico, la richiesta di deferimento fa esplicito riferimento all’introduzione negli allenamenti della squadra della “pratica di una sorta di palla a mano condotta con le regole proprie del “calcio fiorentino” in cui, quindi, era lecito e consentito il ricorso a qualsivoglia condotta di gioco violenta”. Secondo gli inquirenti federali, Corda avrebbe inoltre “istigato durante lo svolgimento delle gare di campionato i calciatori del Seregno a tenere in campo atteggiamenti di estrema aggressività verso gli avversari e gli ufficiali di gara allo scopo di intimorirli”. Nel deferimento vengono inoltre citate anche le minacce “gravi e discriminatorie” rivolte al vice presidente Romeo Sotiri, così comportamenti violenti e altre minacce da parte di Anelli nei confronti di compagni di squadra, tra cui Fumagalli (a cui sarebbe stato detto “Ti vengo a prendere fino a casa. Saluta tuo figlio”) e altri. Da qui, l’avvio di un procedimento disciplinare che ora si svolgerà di fronte all’apposita sezione del Tribunale Federale Nazionale: a Corda viene contestata la violazione degli artt. 4 c.I (i generali doveri di lealtà, correttezza e probità), 28 c.I (comportamenti discriminatori) e 39 c.III (condotta gravemente antisportiva) del Codice di Giustizia Sportiva, con l’aggravante di cui all’art. 14 c.I lett. n (“aver tenuto una condotta che comporti in ogni caso offesa, denigrazione o ingiuria per motivi di razza, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale o etnica”). Stessi riferimenti per Anelli, mentre a Gentile non viene contestato alcun comportamento discriminatorio. Difficile quantificare la durata di un’eventuale inibizione (per Corda) o squalifica (per i due calciatori): per comportamenti discriminatori, per esempio, si parte da un minimo di dieci giornate, ma visto il tenore del deferimento è probabile che eventuali provvedimenti disciplinari possano aver entità ben superiori.

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