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Atalanta e Roma le migliori. Juve, non doveva andare così: i voti al calciomercato delle 20 di Serie ATUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 2 settembre 2021, 00:42I fatti del giorno
di Tommaso Bonan
fonte Voti a cura della redazione di TMW

Atalanta e Roma le migliori. Juve, non doveva andare così: i voti al calciomercato delle 20 di Serie A

Il giudizio finale sul calciomercato delle 20 squadre di Serie A.
Atalanta 7.5 - Con un altro attaccante, con Jeremie Boga, sarebbe stato un mercato da 9 in pagella. Ma anche senza la Dea vive una estate da protagonista: vende Romero al Tottenham per il triplo rispetto a quanto acquistato un anno prima e con quei soldi finanzia il mercato in entrata: Juan Musso uno dei tre migliori portieri dell'ultima Serie A, Demiral e Lovato sono presente e futuro della difesa e poi Teun Koopmeiners, a lungo inseguito e arrivato quasi al gong. L'olandese classe '98 è l'alternativa che da due anni Gasperini chiedeva a Freuler e De Roon ma non certo una riserva. Preso anche Zappacosta, un altro titolare per le corsie laterali.

Bologna 5.5 - Tomiyasu ceduto il 31 agosto consegna la nota stonata sul finire di un'estate che ha consegnato a Mihajlovic il centravanti che chiedeva: Arnautovic. La difesa s'è rinforzata con Arthur Theate e Kevin Bonifazi, in attacco la nuova scommessa è il figlio d'arte Sydney Van Hooijdonk. L'addio del giapponese però è un piccolo salto nel buio, soprattutto perché senza sostituto: lo scorso anno è stato, per distacco, il migliore difensore rossoblù.

Cagliari 6 - Serviva un attaccante per sostituire Simeone e alla fine è arrivato Keita. Non è tornato Radja Nainggolan ma è stato ingaggiato il suo ex compagno di reparto alla Roma, Kevin Strootman. Sono arrivati nomi di spessore, sulla carta funzionali: ora però bisogna capire quanto pronti a calarsi nel progetto Cagliari. L'ossatura è la stessa della scorsa stagione.

Empoli 6.5 - Cutrone e Pinamonti sono due acquisti intriganti, sulla carta una gran bella coppia d'attacco per una neopromossa. Ismajli l'acquisto più sottovalutato in un quadro fatto di tanti acquisti, un mix di giovani e giocatori di prospettiva. Altrettanto importante aver trattenuto i 3-4 trascinatori dell'ultima stagione.

Fiorentina 7 - Manca chiaramente un tassello, perché con Berardi la Fiorentina sarebbe stata la regina del mercato. Però il quadro generale è positivo, anche (soprattutto) per l'arrivo di Vincenzo Italiano che ha dato un'idea di gioco, tattica, e quindi di mercato a una società che negli ultimi due anni si muoveva a tentoni. L'aver trattenuto Milenkovic e Vlahovic è stato il più importante merito, Nico Gonzalez 'rischia' di diventare il più importante acquisto estivo di tutta la Serie A. Torreira è stato ingaggiato col compito di dare velocità e ritmo alle due fasi di gioco.

Genoa 6 - E' stato un mercato definito al 90% nell'ultima settimana. Un mercato in ritardo, ma tutt'altro che malvagio: Preziosi ha inserito in rosa giocatori che in Serie A possono e sanno starci, anche a livelli importanti: Sirigu, Caicedo, Maksimovic, Fares ed Hernani. Poi diversi giovani, anche molto interessanti come Buksa e Zinho. In uscita la cessione di Shomurodov è servita per finanziare il mercato in entrata.

Hellas Verona 5 - Silvestri, Lovato, Dimarco e Zaccagni. Tutti via in un colpo solo, nell'estate in cui l'Hellas ha perso la grande certezza dell'ultimo biennio: Ivan Juric. Non sono arrivati giocatori che fin da subito potranno garantire altrettante certezze: Simeone e Caprari sono calciatori da rilanciare, Sutalo e Hongla da scoprire.

Inter 6.5 - Nell'undici titolare la rosa non è forte come quella di un anno fa. Partiamo da questo presupposto per un giudizio che però alla fine è positivo perché nell'estate in cui il primo obiettivo era fare cassa - rientrare e farlo di tanti soldi - Marotta è riuscito a vendere benissimo e a sostituire adeguatamente. La scelta è stata quella di andare avanti sulla strada della continuità, senza stravolgere idee e moduli. E quindi Inzaghi per Conte, Calhanoglu per Eriksen, Dumfries per Hakimi, Dzeko e Correa per Lukaku. Non è la stessa cosa, certo, ma la squadra resta molto competitiva. E le casse sorridono: +120 milioni di euro tra entrate e uscite.

Juventus 5 - Sostituire Cristiano Ronaldo con Kean è come fare un triplo salto mortale nel buio. Pagare Kean quelle cifre perché CR7 ha tolto le tende a una settimana dalla fine del calciomercato (e quindi sul mercato non c'era di meglio) è il vero passaggio negativo di una estate di transizione che ha fatto registrare anche un acquisto molto importante come quello di Locatelli. E' tornato Allegri, è andato via CR7 però i tempi dell'addio del portoghese non hanno permesso di anticipare la rivoluzione. I problemi delle ultime due stagioni restano, il cambio di rotta definitivo è rimandato alla prossima estate.

Lazio 7 - Un mercato funzionale alle esigenze dell'allenatore. Fatto di occasioni, costruito sulla cessione di Correa e che ha avvicinato la Lazio alle idee del suo allenatore. Felipe Anderson, Pedro e Zaccagni gli esterni che mancavano, poi Basic e il fedelissimo Hysaj. Peccato non sia arrivato anche un centrale di difesa titolare.


Milan 6.5 - Peccato per il finale. Quella di Messias che dai tornei UISP giocherà in Champions League è una bellissima favola, ma il brasiliano del Crotone non è il fantasista che i tifosi rossoneri si aspettavano. A lui il compito di smentire i dubbi, gli auguri sono ovviamente i migliori. Per il resto, Maldini e Massara migliorano e ampliano la rosa a disposizione di Pioli: ci sono più alternative sulle fasce a centrocampo, la conferma di Tomori è un bell'affare e un campione come Giroud può dare ulteriore convinzione all'attacco. Pellegri è una scommessa. Quanto a Donnarumma e Calhanoglu: lodevole tenere la schiena dritta, ma sono pur sempre due patrimoni persi a zero. Imperativo evitare di ripetersi con Kessié.

Napoli 5.5 - Un mercato al sapore della potenziale occasione sprecata. Chiamato in panchina Spalletti, con le tre grandi del nord ciascuna alle prese con i suoi problemi (a seconda dei casi, addii di lusso e qualche incertezza finanziaria), De Laurentiis poteva piazzare la zampata per credere davvero al tricolore. E invece la squadra resta com'era: Juan Jesus un po' quarto difensore e un po' terzino di sinistra, Anguissa alternativa per il centrocampo. Nì.

Roma 7.5 - L'unica pecca è non aver portato a casa il regista agognato da José Mourinho. Chiude l’annoso rebus portiere, mette in casa un bomber perfetto per il gioco dello Special One come Abraham e lo affianca a un attaccante duttile quale Shomurodov. Sistema a metà l'altra cronica vicenda degli esuberi, piazzandone alcuni e piangendone altri. A sinistra porta a casa un valido sostituto di Spinazzola ma che non dovrebbe oscurare il ritorno del campione d'Europa. Manca, appunto, il tassello finale ma Diawara e Villar possono dire la loro. E poi c'è lo stesso Mou, a rendere speciale questa estate.

Salernitana 5 - Tanti volti nuovi, in questi casi il rischio è che siano troppi. L'affare è Simy, che dovrà confermare l'ultima ottima stagione di Crotone per provare a salvare la squadra di Castori. Per il resto, tante promesse e scommesse, soprattutto in cerca di rilancio. E sul futuro grava l'incertezza su quello che succederà da capodanno in poi.

Sampdoria 6 - Con Caputo fa registrare uno dei botti finali e salva la pagella doriana. Il botto finale, dal punto di vista cronologico. Basterà? L'attacco si direbbe sistemato, negli altri reparti sono arrivati per lo più prestiti (Dragusin e Ihattaren sono comunque due promesse, ancora di più Ciervo pur con qualità). Dovendo gestire la transizione da Ranieri e un paio di partenze non da poco (Ramirez e Keita), promossi ma senza lode.

Sassuolo 6 - Quello di Locatelli era un addio già scritto, i neroverdi lo hanno tirato per le lunghe, hanno tenuto duro finché possibile sulle condizioni e nel frattempo hanno fatto in tempo a trovare il sostituto (Matheus Henrique). Caputo sarà una cessione indolore? Tra Raspadori e Scamacca, i ragazzi terribili dell'attacco hanno le qualità per non farlo rimpiangere, ma l'età ha il suo peso. A proposito del tempo che passa: forse era arrivato il momento di far spiccare il volo a Berardi. E magari tentare un mercato per il salto di qualità.

Spezia 5,5 - Il giudizio è a dir poco ostico. Complici le prossime sessioni di mercato bloccate, il club ligure affronta quella appena conclusa pescando a più non posso. Quale impatto sulla famosa amalgama avrà una serie lunghissima di trasferimenti, è tutto da scoprire. Tanto più che a cambiare è stato anche il manico, passando da Vincenzo Italiano a Thiago Motta e questo aggiunge novità a novità. Ha perso alcuni protagonisti della scorsa stagione, ne ha trattenuti altri: rispetto alle neopromosse, aveva il vantaggio di poter cambiare meno. È fisiologico lo abbia sprecato in parte, sarà ancora complicata.

Torino 6 - Si sveglia tardi e non risolve fino in fondo la questione Belotti, ma si sveglia. Il capitano è rimasto, ma il suo contratto non è stato rinnovato: il problema è solo rimandato e non è proprio un dettaglio. All'ultimo, Vagnati fa felice (si vedrà) Juric, che non ha lesinato stoccate: Zima ha il futuro dalla sua, Brekalo già il presente e Praet è un autentico colpo. In difesa la coperta è abbastanza corta e andrà recuperato Izzo che era in odore di addio. Tra i pali il rischio è sottovalutare il peso dell'eredità Sirigu.

Udinese 5.5 - Musso è stato sostituito da Silvestri: bene. De Paul è stato rimpiazzato dal giovane Samardzic: chissà. L'addio del 10 argentino, che nelle ultime stagioni è stato anima e cuore della formazione bianconera, è la più grossa incognita che dovrà risolvere mister Gotti. I tempi, comunque, erano maturi; le cifre anche. Manca, ma è un'assenza ormai cronica, un vero bomber tra Pussetto e Deulofeu: l'investimento su Beto Betuncal è importante, dal Watford è arrivato anche Isaac Success. Se sarà un successo dipenderà anche da loro.

Venezia 5,5 - Tante scommesse, per la formazione lagunare che ha pescato soprattutto all'estero, senza pensare di puntare su nomi meno noti al grande pubblicano. Intrigano i colpi made in USA (su tutti Busio, ma anche di Tessmann si dice un gran bene), dal Leuven è arrivato Thomas Henry che in Belgio l'anno scorso ha segnato 21 gol. In difesa, molto dipenderà dall'affidabilità di Caldara. Nomi interessanti non ne mancano, l'inventiva figuriamoci: il rischio è che possa mancare l'alchimia, specie tra giocatori provenienti da campionati diversi. Ma intriga.