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Turco (La Repubblica): "Vanoli, che bel Toro. Cairo? 19 anni poveri, tra lui e i tifosi c'è una voragine"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 5 settembre 2024, 09:30Primo Piano
di Emanuele Pastorella
per Torinogranata.it

Turco (La Repubblica): "Vanoli, che bel Toro. Cairo? 19 anni poveri, tra lui e i tifosi c'è una voragine"

Il Torino è una delle sorprese di questo inizio di campionato, i granata stanno vivendo una sosta al primo posto della classifica insieme a Inter, Juventus e Udinese. Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dalla pesante, feroce e incessante contestazione nei confronti del presidente Urbano Cairo. Di tutto questo e di altri temi a tinte granata abbiamo parlato insieme a Fabrizio Turco, giornalista de La Repubblica che segue quotidianamente le vicende del Toro.

Sette punti e primo posto in classifica dopo le prime tre giornate: ti aspettavi un avvio così convincente da parte del Toro?
“Certamente no, non me lo aspettavo. Il Toro è una delle sorprese di questo avvio campionato, anche se non l’unica: anche il Parma ha dato belle risposte. E per quanto riguarda i granata, non è un discorso soltanto di punti: un avvio così non è esclusivo, anche con Juric infatti la squadra partì bene. La vera sorpresa è sul piano del gioco, bisogna dire un enorme “bravo” a Vanoli, il quale ha saputo inserirsi benissimo in un contesto nuovo inteso come serie A, come Toro e come palcoscenico di spessore con notevoli difficoltà.

Qual è la novità più importante e più evidente portata dal nuovo tecnico Vanoli?
“Ci sono novità sul piano del gioco, è più verticale e frizzante rispetto a quello sparagnino e difensivista di Juric. E poi c’è una ventata entusiasmo: da una parte nella comunicazione, dall’altra con i fatti. Vanoli è l’allenatore che in questo avvio di campionato rappresenta la vera, bella novità di A, anche perché per il resto, in tante altre squadre, ci sono diverse situazioni stantie”.

Aspettando il giudizio insindacabile del campo, che riflessioni si possono fare sul mercato estivo?
“Non può non rispondere a un giudizio incontrovertibile: la squadra non si è rinforzata ma indebolita. E lo possiamo affermare sia da un punto di vista numerico, basta vedere la difesa, e poi qualitativo, a meno di controprove che per il momento sono da dimostrare. Ma c’è una bella novità in attacco offerta da Adams, giocatore da vedere e studiare e verificare nel corso del campionato: può diventare bella sorpresa”.

Zapata capitano e al centro del toro: è davvero il simbolo del nuovo corso?
“E’ curioso che simbolo nuovo corso sia il colombiano che ha 33 anni, quasi 34… D’altra parte, però, è il volto del Toro in questo momento perché è andato via buongiorno e perché lui ha saputo interpretare bene i valori del Toro vero. E sono gli stessi che sono mancati alla società in ottica mercato. Ancora una volta”.

La contestazione nei confronti del presidente Cairo non si ferma: dove si arriverà?
“Non saprei…Ho la sensazione, vivendo la città, che la contestazione non finisca qua. Tutto parte da un presupposto diverso dai risultati, è una peculiarità dei tifosi del Toro: si bada ai risultati della domenica e ci mancherebbe, ma non solo a quello. A Torino metà città dice che l’unica cosa che conta è vincere, l’altra metà sostiene con convinzione che l'importante non sia soltanto vincere, tutt’altro. Ci sono principi, valori, storia, unità e identità, sono parole che per i tifosi granata hanno un significato molto profondo. E da lì nasce questa spaccatura con la società che ormai è molto profonda: si è originata tanti anni fa, non è mai stata colmata e ormai la crepa è diventata una voragine. Ad oggi diventa molto complicato risanarlo…Non so da dove si possa partire per risistemare cose dopo 19 anni poveri come risultati, con la linea di galleggiamento che è sempre rimasta legata al decimo posto, e soprattutto di sentimenti ed emozioni. Di tutte quelle cose che fanno del Torino, il Toro"