
Le pagelle di Ele, mercato del Toro: con tardivo cambio di rotta, al risparmio e con problemi per la lista dei 25. VOTO 4,5
Due calciatori funzionali per ruolo al gioco dell’allenatore consegnati per l’inizio del ritiro, anche se non la rosa pronta al 90% come aveva promesso il presidente Cairo, aveva fatto sperare in un cambio di rotta del consueto modus operandi del Torino in sede di mercato, ma si è trattato solo di un’illusione. il centrocampista Anjorin infatti era arrivato il 4 luglio a seguito della cessione di Ricci del giorno prima e il difensore centrale Ismajli, che era svincolato, l’8 per rinforzare una difesa che aveva incassato qualche gol di troppo con l’aggravante che le reti subite potevano essere evitate con una maggiore attenzione e con un po’ più di qualità degli interpreti. Come era accaduto nelle tre stagioni precedenti con il Torino che aveva avuto per due la quinta miglior difesa della Serie A e per una la quarta quando c’era un calciatore del calibro di Buongiorno, ceduto per fare cassa all’inizio dell’estate del 2024, aver lasciato andare via da svincolato Rodriguez e prima ancora quando Schuurs non aveva avuto il grave infortunio, che lo sta tenendo fuori da quasi due anni. E come non scordarsi della cessione di Bellanova dopo la prima giornata del passato campionato e all’insaputa dell’allora allenatore Vanoli? E meno male che Milinkovic-Savic aveva fatto la sua migliore stagione in granata lo scorso campionato altrimenti il Torino avrebbe incassato ancora più gol. Ma queste sono tante altre sfaccettature dei mercati non funzionali e autolesionistici del club granata dei vent’anni dell’era Cairo.
Tornando, a quanto accaduto questa estate, certo sia Anjorin sia Ismajli arrivavano da una squadra, l’Empoli, retrocessa in Serie B, mentre Ricci è un nazionale seppur adesso non sia stato convocato dal nuovo commissario tecnico Gattuso, ma non si può pretendere più di tanto quando si parla del Torino.
L’inizio promettente del mercato ha cominciato a far pensare che fosse solo un’illusione quando in ritiro a Prato allo Stelvio il nuovo allenatore Baroni aveva il portiere titolare Milinkovic-Savic in uscita e lo è stato fino al penultimo giorno, il 25 luglio, con l’ufficializzazione del suo sostituto, Israel, dopo il rientro in città, il 27. Senza contare che Israel è un portiere di prospettiva e non uno di comprovata esperienza. Altro campanello d’allarme l’attesa per l’arrivo degli esterni d’attacco indispensabili per il 4-2-3-1 di Baroni, che non aveva avuto il piacere di poter annoverare fra gli interpreti Elmas che non era stato riscattato dal Lipsia (troppi ovviamente i 17 milioni di euro concordati con il club tedesco), il primo a giungere, in arrivo dal Napoli neo campione d’Italia dove era ai margini, è stato Ngonge la sera del 24, di fatto a due giorni dalla fine del ritiro. Con il mister che per tutto il tempo trascorso in Alto Adige spostava nei vari ruoli della trequarti i giocatori, utilizzando anche qualcuno fuori ruolo e pure qualche giovane, per cercare di trovare un momentanea quadra per il gioco che voleva dare alla squadra. E poi si è unito alla truppa granata Aboukhlal il 29 giusto in tempo per disputare le due amichevoli con il Monaco, il 30 e il 31. Con il Tolosa che non ha avuto problemi a cederlo.
Proprio quando la preparazione estiva avrebbe dovuto definitivamente amalgamare i giocatori e affinare il gioco in vista dei primi impegni ufficiali, hanno invece iniziato a emergere le lacune di un organico che faticava a reggere il 4-2-3-1, modulo troppo votato all’attacco, e per altro in difficoltà a segnare, e che non proteggeva a sufficienza la difesa. E così sono arrivate le prime scoppole nelle due amichevoli con il Monaco, perse entrambe per 3 a 1.
Il 1° agosto c’è stata la presentazione di Barioni e nell’occasione Cairo aveva promesso altri tre rinforzi: un terzino sinistro, un esterno destro e un altro che non aveva voluto specificare definendolo una carta coperta.
Lo squillo di tromba del mercato, la famosa carta coperta, è stato l’arrivo di Giovanni Simeone dal Napoli, dove con Conte era i margini, il 7. Finalmente un altro centravanti di ruolo oltre a Zapata, non va dimenticato che Duvan purtroppo era out dal 5 ottobre 2024 a causa del grave infortunio e che neppure nel mercato di gennaio era stato preso un sostituto, cosa che aveva costretto Vanoli già alla fine del girone d’andata a cambiare sistema di gioco passando dal 3-5-2 al 4-2-3-1. E poi c’è stata la terza scoppola in amichevole quella con il Valencia, l’8, per 3 a 0. Calcio d’agosto dirà, e ha detto, qualche ben pensante, ma alle volte anche il calcio d’agosto non dice bugie.
L’8 agosto Cairo, rilasciando un’intervista a Sky Sport, dichiarò: "Cercherò di fare il miglior calciomercato possibile" confermando l’intenzione, già detta in altre occasioni, di voler prendere ancora due rinforzi “Vorrei prendere un terzino sinistro e un esterno offensivo. Stiamo cercando di fare una squadra che abbia un potenziale offensivo molto importante”. E disse anche: “Non so se è la mia migliore squadra, a dircelo sarà il campo”. E arrivò indirettamente a chiede a mister Baroni il 6° posto: “Abbiamo fatto un campionato molto bello nella stagione 2013/14, un altro altrettanto bello nell'annata 2018/19 e in entrambe arrivammo settimi. Questa sarà la migliore se dovessimo arrivare sesti".
Nel frattempo è passato ancora un po’ di tempo e si è giunti al 17 alla gara dei trentaduesimi di Coppa Italia con il Modena, onesta formazione di Serie B, con il Torino che ha disputato un primo tempo disastroso e solo per miracolo non ha subito gol, così Baroni nella ripresa ha dovuto virare sul 4-3-3 inserendo il giovane Ilkhan nel ruolo di play davanti alla difesa e per fortuna il turco ha fatto cambiare passo alla squadra e propiziato il gol partita di Vlasic. Questa partita avrebbe dovuto già dare un scossa al mercato e invece altra attesa. Finalmente Cairo e Vagnati avevano sì compreso che bisognava intervenire, ma scegliendo Asllani dell’Inter hanno messo Baroni nella condizione di non averlo per la prima partita di campionato, il 25 con il passaggio del giocatore, ormai ex nerazzurro, che è stato annunciato a poche ore dall’inizio del match. E così è arrivata la batosta micidiale della pesantissima sconfitta per 5 a 0 con il Torino che letteralmente non è pervenuto in campo. Asllani ha fortemente voluto venire al Torino poiché dopo tre stagioni all’Inter per lui, come ha dichiarato, era giunto il momento di cambiare visto che gli mancava la sensazione di arrivare allo stadio sapendo di giocare dall’inizio. E per quello che domenica sera ha fatto vedere in campo, subito schierato da Baroni titolare, non si tratta solo di buone intenzioni da parte sue visto che si è subito calato nella parte.
Infine ieri, nell’ultimo giorno di mercato, è arrivato l’annuncio del tanto sospirato vice di Biraghi, Nkounkou. Il terzino sinistro era all’Eintracht Francoforte dall’estate del 2023. In Germania, dopo una prima buona stagione, ha faticato a imporsi, come dimostrano le poche presenze dell’anno scorso non perché avesse avuto problemi fisici, ma per scelta tecnica, infatti ha collezionato 12 presenze in Bundesliga, 8 in Europa League e 3 in Coppa di Germania per un totale di 23 partite per complessivi 946 minuti rimediando 4 cartellini gialli.
In sintesi il mercato del Torino ha visto in entrata: Anjorin dall’Empoli in prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni. Ismajli che era svincolato. Ngonge dal Napoli in prestito a titolo temporaneo con opzione per l’acquisto a titolo definitivo. Israel acquistato dallo Sporting Clube de Portugal. Aboukhlal acquisito dal Toulouse Football Club. Giovanni Simeone dal Napoli in prestito con obbligo di acquisto al verificarsi di una condizione: la prima presenza dopo il 1° febbraio. Asllani dall’Inter in prestito a titolo temporaneo con opzione per l’acquisto a titolo definitivo. Nkounkou dall'Eintracht Frankfurt in prestito con opzione e obbligo di acquisto al verificarsi di determinate condizioni. Riscattato dalla Fiorentina Biraghi.
E in uscita: Linetty e Karamoh andati via da svincolati. Elmas, Sosa e Salama non sono stati riscattati. A titolo definitivo: Ricci al Milan, Antonio Donnarumma alla Salernitana, Sanabria alla Cremonese. Haveri al Livorno, Longoni alla Ternana e Mendes al Clube Desportivo Santa Clara. Milinkovic-Savic in prestito a titolo temporaneo con obbligo di acquisto al verificarsi di una condizione: la prima presenza dopo il 1° febbraio, al Napoli. Walukiewicz in prestito a titolo temporaneo sino al 30 giugno 2026 con opzione per l'acquisto definitivo, al Sassuolo. In prestito temporaneo fino al 30 giugno 2026: Dellavalle al Modena, Silva al Padova, Dalla Vecchia, Antolini alla Pergolettese, Cacciamani alla Juve Stabia, Bianay Balcot alla Ternana e Ciammaglichella alla Juve Stabia. Mullen in prestito a titolo temporaneo sino al 30 giugno 2026 con opzione per l’acquisto definitivo e contropzione per il Torino, al Mantova. Pellegri in prestito a titolo temporaneo con opzione ed obbligo di acquisto definitivo al verificarsi di determinate condizioni, all’Empoli. In prestito temporaneo sino al 30 giugno 2026 con opzione per l'acquisto definitivo: N’Guessan al Football Club Slovan Liberec e Seck al Fudbalski klub Partizan. Rauti in prestito a titolo temporaneo con obbligo di acquisto definitivo al Vicenza.
Il bilancio economico del Torino fra soldi spesi per gli acquisti o i prestiti onerosi e quello derivante dalle cessioni è ampiamente positivo. Nelle casse granata sono entrati circa 42 milioni che potrebbero diventare anche quasi 50. Mentre ha speso 19,6 mil, cifra che potrebbe ovviamente salire se venissero riscattati tutti i giocatori arrivati in prestito.
E’ difficile da valutare quanto il cambio dal 4-2-3-1, che nella testa di Baroni rimane il modulo principale, al 4-3-3 possa cambiare le dinamiche nello spogliatoio e nella gestione dello stesso. Con il 4-2-3-1 i trequartisti avevano più possibilità di giocare e le punte invece meno, ma con il 4-3-3 sia i trequartisti sia le punte vedono ridotti i propri spazi. Tutti accetteranno di buon grado di accomodarsi in panchina aspettando il proprio turno o prima o poi qualcuno inizierà a storcere il naso? Si dice che la concorrenza può stimolare e tirare fuori il meglio e che nell’arco della stagione c’è spazio per tutti, ma questi lodevoli assiomi possono anche creare malumori che finiscono per ripercuotersi nello spogliatoio appena sorgono delle difficoltà.
E poi c’è la questione non secondaria della lista dei giocatori. In Serie A ogni squadra può avere un massimo di 25 calciatori che, all’inizio della stagione sportiva, abbiano compiuto almeno 23 anni e 4 dei 25 slot disponibili nella lista sono riservati ai calciatori cresciuti nel vivaio del club. Se in squadra non si hanno quattro calciatori di età superiore ai 22 anni cresciuti nelle proprie giovanili, l’ultimo al Torino era Buongiorno, il regolamento spiega che vanno lasciati uno o più spazi vuoti nella lista e quindi possono essere iscritti un massimo di 21 calciatori over 22 che siano cresciuti nei settori giovanili di altri club, non ha importanza se in società italiane o straniere. Non ci sono invece limitazioni per i calciatori che hanno 22 anni o meno. La lista definitiva dei calciatori iscrivibili al campionato deve essere stilata adesso visto che il mercato è chiuso. Ebbene il Torino attualmente ha 23 calciatori over 22: Israel (25 anni), Popa (24), Paleari (32), Coco (26), Ismajli (28), Schuurs (25), Maripán (31), Sazonov (23), Masina (31), Nkounkou (24), Biraghi (32), Asllani (23), Tameze (31), Ilic (24), Lazaro (29), Pedersen (25), Vlasic (27), Anjorin (23), Aboukhlal (25), Ngonge (25), Adams (29), Simeone (30) e Zapata (34). Quindi ha ben 2 calciatori che devono essere “tagliati”. Certo non tutti i mercati sono ancora chiusi quindi qualcuno può essere ceduto, ma in due mesi non si è riusciti a farlo quindi basteranno i prossimi giorni?
E poi c’è giusto un’altra cosuccia da tenere a mente: dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026 ci sarà la Coppa D’Africa e Baroni rischia per un mese di “perdere” Coco e Masina, qualcuno potrà anche pensare che non sia poi così grave, ma due elementi in meno in difesa non sono proprio un nonnulla.
Quindi tenuto conto di tutto il voto al mercato del Torino è 4,5, poi per carità se tutti i giocatori dovessero rivelarsi adatti e avere prestazioni costantemente positive allora potrebbe senza dubbio salire, ma i precedenti non depongono a favore e troppe volte si è sopravalutato il mercato fatto dal club granata.






