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Le figuracce e i pessimi risultati del Torino non derivano alla contestazione dei tifosi a Cairo bensì da tutt’altre coseTUTTO mercato WEB
Tifosi che contestano Cairo
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 23 settembre 2025, 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Le figuracce e i pessimi risultati del Torino non derivano alla contestazione dei tifosi a Cairo bensì da tutt’altre cose

Se il Torino perde e gioca male non dipende dal clima che c’è attorno alla squadra di contestazione nei confronti della dirigenza e in particolare del presidente Cairo. Questo è un messaggio che si sta cercando di diffondere per provare a mettere in secondo piano la contestazione dei tifosi che vogliono solo che la loro squadra del cuore sia gestita da qualcuno che ne rispetti la storia e i valori e che consideri i tifosi non solo meri clienti, ma persone appassionate che fanno sacrifici per seguire in casa e fuori i loro beniamini.

Allo stadio i tifosi devono andare per sostenere la squadra. Ovviamente sì e lo fanno, persino quando non vedono chissà quale prestazione e poi è normale che fischino se i giocatori in campo non fanno bene, accade in tutte le piazze in qualsiasi parte del mondo. Ma i tifosi devono anche essere liberi di contestare pacificamente, come fanno, la società.

Non vanno creati alibi: i giocatori già durante il riscaldamento sentono i cori di contestazione e poi vanno in campo turbati e quindi alla prima difficoltà sbandano e sfoderano brutte partite e magari perdono pure. Oltretutto se si vuole dare credito alle parole degli stessi giocatori loro neppure si accorgono della contestazione. Basta sentire cosa ha risposto il capitano Vlasic, lo è quando Zapata non è in campo, dopo la partita persa contro l’Atalanta per 3 a 0 alla domanda c'è stata contestazione alla società, ma anche fischi per voi. Cosa si sente di dire ai tifosi? Il giocatore, che è al Torino dall’11 agosto 2022, ha risposto: "Forse è un mio problema perché non leggo niente e non ho visto nulla quindi non so cosa succeda fuori. Io sono al 100% per la squadra e per gli allenamenti e penso solo a ciò che facciamo o non facciamo dentro allo spogliatoio. Penso che questa sia l'unica cosa che deve fare un giocatore". Per dirla tutta, la risposta sembra un modo per cercare di evitare di parlare della contestazione nei confronti del presidente Cairo che per i tesserati del Torino Fc è evidentemente un argomento scottante che non devono affrontare pubblicamente e infatti cercano sempre di smarcarsi, alle volte persino meglio di quanto fanno in campo. E poi semmai ci sarebbe da chiedersi se è normale che un lavoratore si estranei completamente dal contesto in cui agisce non interessandosi a ciò che gli capita intorno, ma questo è un argomento che aprirebbe discorsi infiniti e che finirebbe per puntare il dito contro i calciatori facendoli passare per persone che pensano solo a loro stessi e a incassare lauti stipendi, sorta di mercenari che non sposano più di tanto la causa. Magari per alcuni e proprio così, però si vuole credere che non sia così per la maggior parte di loro.

In tutta onestà, se la squadra in campo non rende è perché è stata mal costruita e non si sono dati all’allenatore i giocatori giusti. Ogni anno vedere i migliori e sostituirli con altri che erano ai margini nelle precedenti squadre o che sono soggetti agli infortuni e per di più non avere sostituti all'altezza dei titolari o proprio non avere alternative non è di certo un buon modo per avere una squadra competitiva. Anche iniziare nuovi cicli con nuovi allenatori e poi non portarli a termine. E pure non avere uno zoccolo duro attorno al quale costruire la squadra, per dire solo le cose più macroscopiche. E questo ovviamente è motivo di malcontento fra i tifosi.
I giocatori, che sono dei professionisti, pensino a dare tutto in allenamento e in partita e magari cerchino di comprendere che cos’è il Toro e quali sono i suoi valori e saranno sempre sostenuti dai tifosi, anche se non sono dei campioni: è sempre avvenuto così e lo sarà sempre.