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Liboni: “Il Toro rimarrà in Serie A, ci mancherebbe altro! Longo farà il miracolo”TUTTO mercato WEB
Moreno Longo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 aprile 2020, 07:40Altre Notizie
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Liboni: “Il Toro rimarrà in Serie A, ci mancherebbe altro! Longo farà il miracolo”

Valerio Liboni è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Liboni è un cantautore, batterista e compositore ed è un grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato di questo periodo difficile dovuto alla pandemia da Covid-19 e della sua squadra del cuore.
Il periodo è molto difficile, ma quanto manca comunque il calcio?
“E’ una bella domanda che mi sono posto anch’io. Devo dire la verità: il calcio non mi manca molto per la drammaticità della situazione, l’incertezza del futuro, il crollo del lavoro per ognuno di noi e per me nel campo musicale definirlo una tragedia è poco perché noi abbiamo come prerogativa il fatto che non sapremo quando potremo ritornare a lavorare sia nelle piazze sia nei locali o nei ristoranti oppure nelle sale di registrazione poiché non conosciamo quando sarà finita l’epidemia. Parlando del Toro, le ultime settimane prima di questo disastro epocale mi aveva talmente deluso che, sinceramente, non dico che me ne fossi allontanato perché per me è impossibile allontanarmi dal Toro, però, ero molto preoccupato e deluso e ho ritrovato slancio dopo quel bel servizio che ha fatto Italia 1 sull’inno “Ancora Toro”. Il Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini e credo che il calcio sia proprio l’ultima cosa alla quale in questo momento dobbiamo pensare perché prima vengono la salute e il lavoro e il resto viene dopo come lo sport, infatti, se hanno rinviato le Olimpiadi e l’Europeo anche il calcio inteso come campionato e coppe non può essere una priorità perché il primo pensiero deve essere quello di salvare la vita alle persone, evitare tensioni sociali e, soprattutto, distruggere questo maledetto Covid-19”.
La musica, gli spettacoli in generale come anche il calcio e lo sport tutto potranno essere, quando ci sarà la ripresa, un modo per ripartire?
“Certo, ma adesso è il dopo che mi preoccupa perché nessuno sa ancora oggi, anche se è un po’ prematuro, che cosa succederà dopo. Non si sa quando riprenderà il campionato e se riprenderà, non è stato trovato un accordo per la riduzione degli stipendi di calciatori e allenatori perché tutto è legato a questo virus e permettetemi di dire che non credo che arrivi da un pipistrello o dalla Cina, ma che sia una cosa molto più grave e più profonda, ma speriamo che dopo l’essere stati costretti a stare chiusi in casa in queste splendide giornate di sole, che sono il trionfo della primavera e della natura, ci dicano che l’epidemia è superata”.
Lei è fra quelli che sono fiduciosi che Moreno Longo riesca a togliere il Torino dal pantano quando riprenderà il campionato?
Moreno Longo di cui mi pregio essere amico e sostenitore e nel quale ho molta fiducia ridimensionerà il Torino di mezza classifica, quindi, il Torino riprenderà il campionato ridimensionato come saranno ridimensionate tutte le altre squadre, anche le grandi e anche il prossimo campionato, se ci sarà ancora Moreno ad allenare il Torino e glielo auguro, sarà interlocutorio. Credo che alcuni giocatori se avranno la possibilità di andare in club maggiori lo faranno e tutto sarà ridimensionato. Oltretutto bisognerà vedere come si comporterà Cairo quando ci sarà la sentenza che lo vede contrapposto a Blackstone e quale sarà la forza finanziaria che avrà la società per affrontare nuove avventure. Il Toro per me è talmente pregnante, uso questo termine un po’ aulico, nella mia vita che può giocare in Serie A, B oppure C o anche in D, ma io ne sarò sempre tifoso finche avrò vita perché è stato tutta la mia vita pallonara. Vita pallonara che è stata coronata dal grande successo di “Ancora Toro” per cui viva Longo e coloro che resteranno e a quelli che vorranno venire a giocare nel Toro perché ci sono questioni economiche che vanno al di là del semplice attaccamento alla maglia. Mi auguro che rimangano alcuni pilastri come Ansaldi e De Silvestri, sono un suo estimatore checché ne pensino altri tifosi del Toro. Non credo che Belotti rimarrà, ma se dovesse restare sarebbe veramente un atto d’amore, ma perché rovinarli la carriera quando potrebbe andare a giocare in club dove il tipo di gioco potrebbe favorirlo? Cosa che invece non ha fatto Mazzarri. Mi piacerebbe che rimanesse anche Sirigu, ma è impensabile che un portiere di trentatré anni che è ancora di ottimo livello resti a giocare nel Toro, anche se il Torino l’ha rivalutato, ma ha preso tutti quei gol e assolutamente non per colpa sua nelle ultime sei partite per cui difficilmente resterà. Il tifoso vorrebbe che i migliori rimanessero tutti, ma è impossibile.
Tornando alla domanda dico con convinzione che Moreno Longo riuscirà a togliere il Torino dal pantano quando riprenderà il campionato. Il Toro rimarrà in Serie A, ci mancherebbe altro! Longo farà il miracolo, anche perché in questo periodo di inattività i giocatori avranno avuto modo di meditare. L’importante è non perdere fiducia nella maglia ed essere sempre tifosi del Toro indipendentemente da quello che possa succedere perché il Toro è una fede e ti entra nella pelle e non ti lascia mai più. Ritornando alla domanda iniziale mi manca andare allo stadio e vedere le partite con gli amici, ma che cosa bisogna fare di fronte a un’emergenza così catastrofica come quella che stiamo vivendo?”.
L’augurio che si può fare è che il Covid-19 almeno venga controllato e che si possa tornare a una vita il più possibile normale che comprenda lavorare, andare a scuola, viaggiare, e anche poter andare allo stadio o a vedere qualsiasi altro sport e permetta di fare musica e qualunque altra forma di spettacolo così come andare al bar, al ristorante, al cinema, a teatro, a vedere un museo, al mare, in montagna, al lago o alle terme.
“Certo me lo auguro anch’io e lo auguro a tutti, ma vedo più probabile il ritorno del gioco del calcio piuttosto che quello di poter fare concerti o serate perché a calcio si può giocare anche a porte chiuse, mentre le serate se ci vuole una distanza di almeno un metro e avere la mascherina è più problematico, anche per quelli che stanno sul palco. Per quello che mi riguarda personalmente sul fronte della mia vita musicale se ne riparlerà il prossimo anno”.
Però potrebbe usare questo tempo per “partorire” qualche cosa di nuovo.
“Questo sicuramente, ma prima bisogna superare lo shock del totale cambiamento di vita, che è la cosa più importante in questo momento”.