
Roma, ultima fermata: Torino. Destinazione Europa. Quale?
Ci sono partite che nascono come chiusure e si trasformano in attese. Torino-Roma è una di quelle.
Non è l’ultima pagina, ma una frase lasciata in sospeso. Perché la Roma stasera non gioca solo contro il Torino: gioca anche contro l’orologio, contro la distanza, contro l’imponderabile. A 400 chilometri di distanza, al Penzo, il Venezia affronta la Juventus e ogni sguardo alle notifiche sul telefono potrebbero valere o meno la Champions. Un pareggio o una sconfitta bianconera, e la porta si spalanca. Ma prima, i giallorossi devono fare la loro parte.
Ecco perché non sarà una partita banale. La Roma è obbligata a vincere, e farlo in casa di una squadra libera da pressioni è spesso più complicato del previsto. Il Torino, senza obiettivi di classifica, ha tutto da guadagnare nel rovinare la festa. Vanoli ha costruito un’identità chiara: gioco verticale, esterni veloci, centrocampisti che s’infilano negli spazi. Non a caso, il 41% dei gol granata arriva proprio dal centrocampo, la percentuale più alta in Serie A.
Occhi su Vlasic, sempre a suo agio tra le linee, e su Ché Adams, fermo a nove reti in campionato: con una sola marcatura diventerebbe il terzo scozzese della storia a toccare la doppia cifra in Serie A. E mentre la Roma proverà a colpire, magari sfruttando il punto debole del Torino (ben 11 gol subiti di testa) Ranieri cercherà equilibrio, sapendo che ogni disattenzione può essere fatale.
Sfida nella sfida anche tra i portieri: Milinkovic-Savic e Svilar sono i due estremi difensori con la miglior percentuale di parate del campionato e i più efficaci nel ridurre i gol concessi rispetto agli XG subiti.
Intorno, una partita che pare amichevole. Dentro, un finale che nessuno un paio di mesi fa credeva possibile.
Non è l’ultima pagina, ma una frase lasciata in sospeso. Perché la Roma stasera non gioca solo contro il Torino: gioca anche contro l’orologio, contro la distanza, contro l’imponderabile. A 400 chilometri di distanza, al Penzo, il Venezia affronta la Juventus e ogni sguardo alle notifiche sul telefono potrebbero valere o meno la Champions. Un pareggio o una sconfitta bianconera, e la porta si spalanca. Ma prima, i giallorossi devono fare la loro parte.
Ecco perché non sarà una partita banale. La Roma è obbligata a vincere, e farlo in casa di una squadra libera da pressioni è spesso più complicato del previsto. Il Torino, senza obiettivi di classifica, ha tutto da guadagnare nel rovinare la festa. Vanoli ha costruito un’identità chiara: gioco verticale, esterni veloci, centrocampisti che s’infilano negli spazi. Non a caso, il 41% dei gol granata arriva proprio dal centrocampo, la percentuale più alta in Serie A.
Occhi su Vlasic, sempre a suo agio tra le linee, e su Ché Adams, fermo a nove reti in campionato: con una sola marcatura diventerebbe il terzo scozzese della storia a toccare la doppia cifra in Serie A. E mentre la Roma proverà a colpire, magari sfruttando il punto debole del Torino (ben 11 gol subiti di testa) Ranieri cercherà equilibrio, sapendo che ogni disattenzione può essere fatale.
Sfida nella sfida anche tra i portieri: Milinkovic-Savic e Svilar sono i due estremi difensori con la miglior percentuale di parate del campionato e i più efficaci nel ridurre i gol concessi rispetto agli XG subiti.
Intorno, una partita che pare amichevole. Dentro, un finale che nessuno un paio di mesi fa credeva possibile.
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