
Torino senza identità e risultati: Baroni rischia grosso. Ecco i nomi per l'eventuale ribaltone
Partiamo da una considerazione, che è anche una provocazione: quanti punti ci si sarebbe aspettati dal Toro nelle prime cinque giornate appena era uscito il calendario? I realisti parlavano di 4, quelli realmente conquistati dalla squadra di Baroni, poi come sempre c’erano ottimisti e pessimisti. Alla fine, quindi, Vlasic e compagni stanno rispettando le previsioni, con le uniche “sorprese” tra la vittoria di Roma e la sconfitta di Parma. Il problema, però, è legato a come sono arrivati questi risultati, a partire proprio dai numeri: 10 gol subiti rappresentano la peggior difesa, due reti realizzate posizionano il Toro all’ultimo posto degli attacchi di Serie A. E poi ci sono le prestazioni, con Baroni che non ha ancora trovato un modulo di riferimento, non ha dato un’identità alla sua squadra, non ha leader cui aggrapparsi. La colpa più grave, da condividere ovviamente con il presidente Cairo e il dt Vagnati, è legata a questa rivoluzione tattica arrivata a Ferragosto in Coppa Italia, con il dietrofront su modulo e schemi provati per tutta l’estate, e il successivo ribaltone con la difesa a tre, utilizzata soltanto sporadicamente dal tecnico durante la sua lunga carriera. E se contro il collega Gasperini sembrava la mossa giusta per lanciare il Toro, ora la squadra sembra essere in tutto e per tutto in una crisi profonda.
Numeri del genere non si vedevano dai tempi di Giampaolo, con quel Toro 2020/2021 salvato per il rotto della cuffia da Nicola. "La strada è quella giusta" ha dichiarato Baroni dopo Parma, attirandosi critiche ancora più pesanti. Così, tornano ad addensarsi i nuvoloni di un esonero, con Cairo che non cambia in corsa proprio dal gennaio di quattro anni e mezzo fa: la piazza invoca il ritorno di Vanoli, da via Viotti hanno iniziato i primi contatti esplorativi con l’ex Juve Palladino, sono spuntate anche le suggestioni De Rossi e Pecchia. Tra pochi giorni c’è la pausa per le nazionali, il momento ideale se si decidesse per il ribaltone. Ma il calendario mette ancora i brividi: trasferta a Roma con la Lazio, poi pausa e Napoli al Grande Torino. Si salvi chi può.
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