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tmw / turris / Primo piano
Fontana: "Zeman un santo del calcio, ma la Turris deve continuare a pedalare forte..."
sabato 18 marzo 2023, 17:01Primo piano
di tuttoturris .com
per Tuttoturris.com
fonte Andrea Liguoro - Tuttoturris.com

Fontana: "Zeman un santo del calcio, ma la Turris deve continuare a pedalare forte..."

Mister Fontana ha commentato così il prossimo impegno con il Pescara.

Sulla fondamentale vittoria ottenuta contro la Gelbison: “L’ultima partita affrontata è stata importante perché stiamo cercando di tenere accesa la fiammella della speranza. Era importante centrare l’obiettivo della vittoria. Dal punto di vista tecnico, non è stata alla pari di quella giocata a Latina perché erano due partite e due situazioni completamente diverse. Credo che aver vinto la partita con la Gelbison, con la pazienza e lavorando fino all’ultimo minuto per far sì che venisse fuori una giocata vincente, è stato segno di grande maturità da parte dei ragazzi e questo gliel’ho anche riconosciuto. Detto ciò, gli impegni impongono di continuare a stare con la testa sul manubrio, testa bassa e si continua a pedalare perché abbiamo un obiettivo da centrare. Cosa dobbiamo evitare? Sono solito dire cosa c’è da fare più che da evitare: c’è da continuare a credere in quello che stiamo facendo, c’è da mettere insieme i tanti pezzi che abbiamo a disposizione perché queste tre partite qualcosa tolgono ed aggiungono. Bisogna essere consapevoli di quello che stiamo facendo, ma la classifica ed il momento del campionato ci impongono di continuare a pedalare forte”.

Il libro su Zeman scritto da Fontana ed il 4-3-3: "In realtà il titolo inganna perché è un libro su un sistema di gioco che ha caratterizzato Zeman. Ho vissuto l’era in cui Zeman ha avuto un forte impatto sul calcio italiano, credo che sia stato uno dei primi o forse il primo, insieme a Sacchi, a dare uno scossone, un vero cambiamento al calcio italiano. Per me è un’icona da seguire, da ammirare. Vi racconto questo piccolo aneddoto successo poco tempo fa in occasione delle panchine d’oro: ero seduto tra Silvio Baldini e Zeman e non ho avuto il coraggio di parlargli perché per me, senza risultare blasfemo, è un santo del calcio. Ha portato innovazione, metodologia, mentalità ed è andato avanti con la forza dei suoi valori combattendo contro tutti, cosa per me fondamentale, anche con il rischio di vincere meno titoli e meno campionati, ma ha portato avanti la sua vera identità. Questi, quindi, sono personaggi per me da studiare, da tirare fuori le strategie mentali ed emozionali che caratterizzano queste persone e cercare di imparare. Credo che il libro dica poco del suo sistema di gioco perché nessuno può pensare con la sua mente. Su quello che è stato il cambiamento che Zeman ha portato nel nostro sistema calcistico, penso che noi allenatori gli dobbiamo essere grati perché ci ha aperto una strada, ci ha illuminato sulle nuove tematiche che avrebbero caratterizzato e che ancora caratterizzano il calcio di oggi”.

Sul 3-5-2 con l’impiego part-time di Giannone e Maniero: “State notando che devo fare necessariamente delle valutazioni perché, come ho sempre detto, la squadra ha vissuto un momento in cui ci siamo dovuti rigenerare da un punto di vista fisico, senza nulla togliere a chi mi ha proceduto, ma perché ci sono stati dei problemi oggettivi da parte dei ragazzi che si trascinavano infortuni anche di lunga degenza. Per cui partita, allenamento, stress del momento sono tutte cose che bisogna valutare e devo valutare e nell’ottica di questo ciclo di tre partite devo ponderare tutto quello che i ragazzi hanno prodotto. Cercherò ovviamente di mettere in campo la migliore formazione, poi il campo dirà tutto e il contrario di tutto, però siccome dobbiamo pensare le partite prima e mai dopo, sono necessarie alcune valutazioni e considerazioni”.

Su Giannone: “Quello che passa in secondo piano è che questi ragazzi stanno facendo uno sforzo incredibile perché tutti ci vogliono essere e ci vogliono stare, ma non sono tutti nella miglior condizione. Il fatto che si rendano disponibili è per me un grandissimo successo, è un grande segno di attaccamento, di volerci stare, di voler vincere questa scommessa tutti insieme. Giannone è per me un giocatore importante perché le qualità sono note a tutti, fa calcio da diversi anni, l’ho affrontato anche da avversario e in qualche occasione mi ha anche punito. Credo che qualsiasi tipo di allenatore in questa categoria abbia apprezzato tanto Giannone e lo vorrebbe sempre alle proprie dipendenze, però è da considerare il suo stato di forma che non è ottimale e per me sta facendo veramente tanto perché lavorare con quel fastidio, con quella problematica tutti i giorni vuol dire che c’è una grande volontà da parte del ragazzo a voler determinare. Ovviamente non possiamo pretendere molto di più di quello che sta dando in questo momento, ma è importante che in questo momento lui dia il suo cento per cento che non è quello dei giorni migliori, ma mi basta che con la squadra abbia questo tipo di atteggiamento perché è uno dei capitani, è uno dei più grandi, è uno che ha già inciso in questa squadra e in questa piazza e quindi avrà modo di continuare a fare il suo lavoro al meglio fino alla fine del campionato”.

Su Leonetti: “Per lui vale lo stesso discorso di Giannone. Stava recuperando da questo fastidio alla caviglia e l’ho utilizzato parzialmente nell’ultima gara perché per sette-otto giorni non l’ho mai visto perché non riusciva neanche a mettere il piede a terra, per cui ha fatto un lavoro differenziato e negli ultimi giorni siamo riusciti a recuperarlo. Poi, ovviamente, quando non ti alleni per diversi giorni, non è che scade la forma, però visto che c’erano i due impegni ravvicinati nel giro di pochi giorni, abbiamo valutato tutto e quindi è stato utilizzato parzialmente con la Gelbison. Adesso vedremo se riusciremo a fare un minutaggio più cospicuo rispetto all’ultima gara”.