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Fontana: "Voglio una Turris matura contro una Fidelis Andria viva. Sulla concretezza in attacco..."
sabato 1 aprile 2023, 14:45Primo piano
di tuttoturris .com
per Tuttoturris.com

Fontana: "Voglio una Turris matura contro una Fidelis Andria viva. Sulla concretezza in attacco..."

Nella consueta conferenza stampa pre-partita, queste le parole di mister Fontana alla vigilia della delicatissima sfida con la Fidelis Andria.

Sulla gara di domani: “Sappiamo che l’Andria sta preparando bene la partita perché per loro è uno degli ultimi appuntamenti per cercare di evitare la retrocessione diretta e giocarsela poi ai playout. Se qualcuno pensa, vista la posizione in classifica, che l’Andria sia una squadra demotivata, senza mordente o senza cattiveria, si sbaglia di grosso perché abbiamo visto l’ultimo trend e, soprattutto, da quando è ritornato Cudini, abbiamo visto una squadra in palla, che se l’è giocata con tutte quelle che ha affrontato, anche squadre con una classifica decisamente superiore cui è comunque riuscita a dare fastidio. Sappiamo che è una squadra viva, una squadra che c’è e quindi di contro dobbiamo essere preparati perché ce lo siamo detti più volte in questa settimana; dal punto di vista dell’atteggiamento voglio vedere una squadra pronta, soprattutto nei minuti iniziali dove l'ambiente farà sicuramente la sua parte. Chi fa questo girone da molto tempo sa benissimo che gli ambienti del sud sono particolari, qui la gente fa sentire il proprio calore ed il proprio affetto e questo per un calciatore è linfa. Poi ovviamente c’è una partita da giocare, sul terreno di gioco saremo undici contro undici e a questo punto della stagione, dopo quello che abbiamo fatto, voglio vedere una squadra matura, convinta, capace di giocarsela sia dal punto di vista fisico che tattico”.

Sul modulo: “Non c’è mai stato un modulo di trasferta ed uno per giocare in casa. Magari il nome a volte inganna, ma le posizioni in campo sono sempre state le medesime, per cui a seconda della strategia della partita e della disponibilità dei ragazzi, perché durante la settimana andiamo incontro ad influenze, infortuni, stati di forma particolari, poi si fanno delle scelte. Si deve andare al di la dei numeri e dei sistemi di gioco, perché credo che quando si muove la palla in campo, cambia tutto lo scenario e non esistono più sistemi, moduli e ruoli, ma interpretazione a seconda della circostanza di gioco, capire cosa si vuol fare quando si ha la palla e quando non la si ha”.

Sulla Turris sprecona vista con il Messina: “Si può migliorare anche quando hai il tempo per poter fare un certo tipo di lavoro, specifico per la fase di finalizzazione, anche se sono estremamente convinto del fatto che puoi stare delle ore in campo a lavorare, ma quello che sposta notevolmente la performance di un calciatore è quando riesce a far diventare allenamento la partita e la partita un allenamento. Per fare ciò, devi lavorare e condizionare le emozioni che portano ad esprimerti in un determinato modo e questa è una cosa che devi allenare. Anche noi stiamo cercando di inserire dei concetti per lavorare sotto questo punto di vista perché un conto è passare le ore in settimana in assenza di pubblico, avversari e del pathos dei tre punti, perché con questi lo scenario cambia, un altro è la partita vera. Non solo sotto porta, ma anche in altre zone del campo, alcune scelte in fase di palleggio, marcatura, sono determinate non dalla mancanza di concetti tecnico- tattici, ma dall’aspetto mentale e quindi cosa percepisce il calciatore dato il momento della partita, della squadra, della stagione. Tante volte si guarda quello che è visibile ad occhio nudo, ma quello che determina è ciò che non si vede, che sta dentro l’animo di un calciatore. Questo è lo step più importante per chiunque se si vogliono raggiungere obiettivi non solo nel calcio, ma nella vita. La cosa più importante è la gestione dei momenti di difficoltà: quando sai arrivare a questo punto e sai determinare tenendo presente quali sono le tue capacità e gestire le emozioni di quel momento, allora hai fatto lo step per andare avanti. Anche nella fase di finalizzazione è importante saper gestire determinati momenti, fermo restando che le caratteristiche sono importanti perché un conto è se si trova un attaccante che ha un certo feeling con la porta e quindi può fare gol, un altro è se si trova un difensore che molto spesso lavora lontano dall’area di rigore avversaria e quindi potrebbe non avere l’abitudine per quelle situazioni. Si può migliorare in tutti gli aspetti, ovviamente lavoreremo su quello tecnico - tattico, ma quello che determina è l’aspetto emozionale”.