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APU Udine, Hickey versione 2.0 è pronto alla Serie A
ieri alle 19:14Primo Piano
di Francesco Maras
per Tuttoudinese.it

APU Udine, Hickey versione 2.0 è pronto alla Serie A

Il playmaker dell'APU Old Wild West Udine è pronto a vivere una nuova stagione da protagonista in bianconero, la sua prima in Serie A.

Come Tony Stark ricostruisce l'armatura di Iron Man dopo l'ennesima battaglia, un altro Tony (Hickey) ricostruisce il proprio fisico per la prossima stagione. L'ambizione è quella di fare un passo in avanti nella sua maturazione. Il giocatore classe 1992 si appresta infatti a vivere un'altra stagione da protagonista con quell'APU Old Wild West che ha guidato alla vittoria del campionato di Serie A2 e alla promozione

Vedere per la prima volta i nuovi giocatori con la maglia dell'APU - da Calzavara a Bendzius passando per Spencer, solo per citare quelli che hanno già giocato in Italia - farà sicuramente un effetto speciale. C'è però grande curiosità anche per vedere quale sarà l'impatto di un giocatore come Hickey con la Serie A. Per il folletto del Kentucky, arrivato in Italia a Cantù nel 2023 prima di trasferirsi nella scorsa stagione a Udine, si tratta della primissima esperienza con la massima serie italiana. 

Dopo aver disputato un campionato da assoluto mattatore, con prestazioni che gli sono valse il premio di miglior giocatore straniero della A2, Hickey dovrà adattarsi a giocare in una categoria molto diversa. Non si tratta di sminuire la seconda serie nazionale, che grazie alla sua nuova formula è stata definita da molti addetti ai lavori come uno dei tornei più competitivi: lo stile di gioco dovrà necessariamente cambiare per confrontarsi con le difese della Serie A.

Hickey affronterà duelli molto più fisici con le difese avversarie: pur non avendo un fisico imponente, il playmaker bianconero ha già dimostrato di non soffrirli particolarmente. In questo senso, sarà determinante anche il lavoro sul proprio fisico nel periodo di preparazione, che però non deve compromettere l'esplosività ammirata sui parquet finora. Da grande professionista qual è, si è presentato tirato a lucido per il giorno di ritrovo: un dettaglio che dimostra serietà e voglia, purtroppo non sempre scontati.

Con i suoi 180 centimetri, l'americano è sottodimensionato per gli standard dei numeri uno del basket moderno: il suo acume cestistico ha già dimostrato di compensare questa carenza. Ha i mezzi tecnici e soprattutto la mentalità più adatta per ridurre il periodo di adattamento al minimo; ciò che ci si aspetta è quindi un Hickey aggiornato, versione 2.0. Avrà la possibilità di condividere il peso dell'attacco con diversi giocatori d'esperienza, leggendo al meglio ciò che concede la squadra avversaria. 

Il suo killer instinct, la capacità di ammazzare la partita, continuerà a essere una delle frecce nella faretra di coach Vertemati: che sia A2, A1 o un pick-up game, Hickey non è il tipo che lascia il pallone quando scotta, ma ha anzi dimostrato di esaltarsi nei momenti decisivi. Il prodotto di Oklahoma State University è pronto alla sua nuova evoluzione e i tifosi non vedono l'ora di scoprire Hickey 2.0.