Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / venezia / Primo Piano
ESCLUSIVA - Collauto: "Per noi era impensabile cedere Mazzocchi, si merita la Nazionale, bastava gratificarlo"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
domenica 18 settembre 2022, 19:16Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it
fonte Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol

ESCLUSIVA - Collauto: "Per noi era impensabile cedere Mazzocchi, si merita la Nazionale, bastava gratificarlo"

Un percorso in crescendo quello di Pasquale Pako Mazzocchi, culminato con la meritata convocazione della Nazionale Azzurra di Roberto Mancini. Da quel Venezia Perugia ultima giornata di campionato del 2020, un vero e proprio spareggio per evitare la Serie C con gli umbri poi retrocessi, alla Nazionale maggiore. Mattia Collauto, ex direttore sportivo del Venezia, dopo quella stagione volle e alla fine prese Mazzocchi dal Perugia. Con alla guida tecnica Paolo Zanetti, Mazzocchi fece una stagione strepitosa trascinando, insieme a Mattia Aramu, Pietro Ceccaroni, Marco Modolo e Franceso Forte i Leoni in Serie A. Nella massima serie un avvio con qualche difficoltà per il numero 7 del Venezia, come ovvio che fosse, poi velocemente l’adattamento anche in A e poi nel mercato invernale l’assurda cessione senza una motivazione valida ad una diretta con concorrete come la Salernitana senza peraltro avere un vero sostituto (Mateju arrivò dopo da svincolato). A Salerno, guidato sapientemente da Davide Nicola, Mazzocchi migliora ancora giocando da quinto a destra e quest’anno anche a sinistra con risultati straordinari, fino appunto al convocazione di Mancini.

Abbiamo sentito in esclusiva proprio l’ex direttore sportivo arancioneroverde Mattia Collauto.   

La senti un po’ tua la convocazione di Mazzocchi in nazionale?

“Sono soddisfatto e orgoglioso di lui sicuramente, c’è un rapporto che va oltre l’aspetto calcistico. E’ un ragazzo che sento mio ma non perché l’ho portato a Venezia, ma per il tipo di persona che è. E’ un traguardo tutto suo questo, deve ringraziare probabilmente i suoi agenti che sono persone che al di là degli aspetti contrattuali sono persone che lo aiutano costantemente. Non deve ringraziare quasi nessuno, si è guadagnato con il sudore e il sacrificio questo traguardo. Io semplicemente ho fatto il bene del Venezia portandolo qua e penso che abbia lasciato una traccia importante”.

Mazzocchi fece una stagione strepitosa in B, portando insieme a i suoi compagni il Venezia in A. La stagione seguente, come com'è normale che sia all'inizio, ebbe qualche difficoltà ma poi trovò più continuità era comunque uno dei leader della squadra e un pretoriano di Zanetti. Perché, nella sessione invernale di mercato, fu inspiegabilmente ceduto ad una diretta concorrente come la Salernitana?

“Non voglio fare polemica ma dire la verità. Semplicemente è stata una decisione del presidente, è stata la sua volontà di non avvalersi più del giocatore. Mazzocchi è stato il primo giocatore che abbiamo preso e l’ultimo che avremmo voluto cedere e che andava ceduto, perché rappresentava il nostro spirito del fare calcio. Al di là dell’aspetto tecnico, è un giocatore che rappresentava il nostro modo di vedere il calcio. Coraggioso, aggressivo, non si abbatteva nelle difficoltà ed è diventato un leader a suo modo, ben voluto da tutti, anche dalla tifoseria. E’ l’ultima cosa che andava fatta. Non è che eravamo contrari, era proprio impensabile per noi, però il presidente ha voluto questo e comanda. Ha voluto fare questa scelta e sono stato costretto a cederelo. Un’operazione senza senso perché siamo andati a rafforzare una diretta concorrente senza avere un sostituto, in un mercato di gennaio dove le squadre i migliori se li tengono. Se non prendi un giocatore migliore per alzare il livello è una mossa che sul mercato non ha senso. Ma anche al di là di questo Mazzocchi non andava ceduto, era il pensiero mio, di Poggi e del mister. Anche lui ha avuto dei momenti di difficoltà, ma è anche dovuto al fatto che non si sentiva gratificato. E’ una bugia dire che voleva andare via, lui voleva solo essere gratificato per quanto mostrato sul campo. Ha svolto un lavoro in maniera egregia e la sua richiesta era legittima. Le difficoltà erano dovute al fatto che non si sentiva gratificato e abbastanza voluto per quanto fatto vedere in campo. E’ normale, è il principio della meritocrazia, se uno fa deve essere gratificato. Le sue erano richieste normalissime da parte di quello che era uno dei giocatori più importanti della squadra. Era solo da assecondarlo, chiaramente con una trattativa, ma la volontà era quella di proseguire. La verità è che la società ha fatto una scelta, non è da far polemica, ma solo la verità".