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Pescara-Venezia 2-2, UP&DOWN degli arancioneroverdi
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Flavio Zane
per Tuttoveneziasport.it

Pescara-Venezia 2-2, UP&DOWN degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata agli Up&Down delle partite del Venezia: in avanti di due gol, gli arancioneroverdi vengono agguantati nel finale di match dal Pescara

Nella terza giornata di Serie B, il Venezia non va oltre il pareggio esterno sul campo del Pescara nonostante il doppio vantaggio siglato da Adorante e Fila al 20' e 66' minuto. Infatti, dopo il gol al 79' minuti di Olzer su assist di Di Nardo, è proprio quest'ultimo a punire gli arancioneroverdi con un gol al 91' che vale il definitivo 2-2 dal sapore amaro.

UP

3) HAINAUT

Dopo una prima parte di partita piuttosto incolore, ancora un pò scollegato dal gioco della squadra come nei precedenti match. Nella ripresa pare invece cambiare marcia al punto da risultare tra i migliori dei suoi. Le sue progressioni appaiono più efficaci e il calciatore non va neppure lontano dalla realizzazione personale di testa su cross al 54'. Successivamente, è perfetto per tempi di inserimento nell'occasione della vittoria del duello aereo con Corazza e nella precisione nel passaggio che vale il momentaneo 2-0 segnato da Fila.

Nell'ultima parte di match, quello incriminato del Venezia raggiunto sul pari, prova a metterci dell'esperienza ma, anche comprensibilmente, è anch'egli tra coloro che calano di intensità e soprattutto che non riescono a gestire sapientemente il vantaggio a disposizione. Nonostante questo, nel complesso, la sua performance complessiva appare quantomeno incoraggiante.

2) ADORANTE

Se come detto la partita per il Venezia ha un sapore amaro, per l'attaccante questa potrebbe averne quantomeno uno agrodolce. Il pallone segnato su rigore all'angolino opposto al tuffo del portiere è la prima gioia in arancioneroverde alla quarta apparizione ufficiale con questa maglia, ma soprattutto è un meritato premio al tanto lavoro di cui si è sempre adoperato sin qui. In questa primissima fase della sua nuova esperienza dopo il passaggio alla Juve Stabia è infatti in qualche modo paradossale in quanto, proprio colui che è il riferimento terminale dell'attacco della squadra avrebbe avuto sin qui pochissime chance anche solo per rendersi minimamente pericoloso.

Al contrario, come accaduto con il Pescara, il suo gioco, il quale magari potrebbe  attualmente apparire poco appariscente agli occhi del pubblico, è estremamente prezioso perchè permette ai propri compagni di girare al meglio sfruttando gli spazi creati. In particolare allo Stadio Adriatico, Adorante si è elevato per numero di sportellate, palloni addomesticati, sponde e appoggi negli inserimenti. Un lodevole modo di interpretare le partite, aspettando il momento le occasioni possano fioccare anche per lui.

1) DUNCAN

In maniera più eclatante che contro il Bari, contro il Pescara gli arancioneroverdi hanno peccato in qualche misura di capacità di gestione del vantaggio nella seconda frazione di gara. Che il motivo sia stato un calo di intensità, l'ingenuità dei singoli o una combinazione di questi fattori, chi sin avrebbe dimostrato come approcciarsi alla gestione del tempo della partita e delle energie è sicuramente il perno del centrocampo, Alfred Duncan. In un certo modo, il suo approccio di gara è sempre stato infatti sin qui piuttosto regolare, con primi tempi subito improntati all'intensità e alla ricerca dell'immediato predominio territoriale e delle riprese a ritmi più intelligenti e, a volte, volutamente compassati, nell'attesa del momento giusto cui colpire.

Ai fini pratici, sono un esempio di quanto detto il cross che mette Doumbia davanti alla porta dopo 14' minuti, l'intercetto e il susseguente innesco del contropiede a favore di Compagnon e infine il lancio per Hainaut che da avvio alla rete del 2-0 all'ora di gioco. Insomma, proprio colui che per dodici anni non ha più calcato i campi di Serie B dopo i sei mesi promozione con il Livorno nella stagione 2014, si starebbe dimostrando tra i giocatori più adeguatamente mentalizzati nell'affrontare la suddetta categoria.

DOWN

3) SCHINGTIENNE

Come accaduto anche nel recente passato, dalla seconda parte di Serie A il difensore alterna buoni interventi difensivi a errori da matita rossa. Il medesimo spartito è andato in scena anche contro il Bari e, dopo una prestazione generale positiva, l'errore marchiano sulla scelta di marcatura in occasione del primo gol del Pescara costringe a rivalutare la sua stessa partita. Inoltre, anche la sua tenuta mentale successiva non è apparsa delle migliori, con scelte rischiose probabilmente per porre rimedio a quanto accaduto. In conclusione, un'altra prova lacunosa per un investimento importante della precedente stagione, non ancora all'altezza delle ambizioni della squadra.

2) COMPAGNON

Il debutto dell'ex Juve, Feralpi e Catanzaro, tra gli acquisti più intriganti dell'appena conclusasi campagna acquisiti del Venezia, è finalmente giunto, ma non toglie in alcun modo la cuoriosità, o gli interrogativi, su di lui. Infatti, fatta per eccezione per una ripartenza gestita in modo maldestro, i trenta minuti abbondanti di gioco di Compagnon contro il Pescara sono ingiudicabili in quanto il giocatore non riesce praticamente mai più a essere coinvolto nel gioco della squadra. Una performance estramemente pallida, tutto il contrario rispetto alle belle parole spese da mister Stroppa per lui alla vigilia del match.

1) FRANJIC

Il difensore del Venezia dotato probabilmente del maggiore tasso tecnico ed esperenziale della squadra è però parso quello dall'approccio alla gara più cauto, anche fin troppo, risultando in alcune situazioni sin troppo bloccato anche nelle più semplici costruzioni nella propria trequarti. Nella prima parte di secondo tempo sembra finalmente sciogliersi, tornando a proporsi come spesso accaduto nelle prime apparizioni in maglia arancioneroverde. La migliore delle sue iniziative è sul taglio di Korac al 54' minuto, quando arriva fino al fondo, pennellando un traversone per la testa di Hainaut. Nell'ultima parte di match calla prò nuovamente ed è, suo malgrado, tra i protagonisti in negativo delle preoccupanti sbandate della difesa messa facilmente in apprensione dagli avversari. In particolare, al 91' munuto si perde completamente la marcatura di Di Nardo che, senza fare troppi complimenti, realizza il gol del definitivo e beffardo 2-2.