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Venezia, Zanetti: "Serve più aggressività per trovare il gol, emozionante ritrovare il Torino"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
domenica 26 settembre 2021, 18:15Serie A
di Giuseppe Malaguti

Venezia, Zanetti: "Serve più aggressività per trovare il gol, emozionante ritrovare il Torino"

Paolo Zanetti, allenatore del Venezia, ha parlato in conferenza stampa prepartita in vista del match di domani alle 20.45 contro il Torino. Queste le sue dichiarazioni.

Un match sicuramente emozionante visto che hai un passato da giocatore del Torino:

“Sicuramente è bello incontrare nuovamente da allenatore una piazza dove sono stato per quattro anni, sono colori che chi li ha indossati sa cosa significano. Sicuramente una bella emozione ma le mie emozioni personali non contano nulla, conta la prestazione e contano i punti. Domani sarà gara difficile, il Torino è in salute, gioca bene, ha cambiato marcia con Juric, è squadra molto fisica, gioca duelli a tutto campo, detto questo subisce pochissimo e attacca con rabbia. Dovremo avere più fame di loro, più rabbia di loro, siamo alla ricerca costante di punti. Le prestazioni non stanno mancando, stanno mancando punti e pericolosità. Dobbiamo cercare per le partite in casa di avere più coraggio, essere più aggressivi per non strappare solo il punticino ma vincere le partite. Nel percorso abbiamo dovuto dare una fisionomia alla squadra, spesso nei primi tempi l’avevamo smarrita, ultimamente stiamo in campo meglio, lo si vede, il problema è che quel poco che subiamo capitoliamo”.

Psicologicamente come avete lavorato in questi giorni?
“Difficile lavorare con così pochi giorni a disposizione, i primi due giorni li abbiamo dedicati al recupero. Ho dubbi di formazione legati al fatto che ho visto qualche ragazzo stanco. Contro il Milan abbiamo lavorato tantissimo, per chiudere gli spazi e subire poco. Ho scelto quindi di aumentare le ore di recupero e ho due o tre dubbi di formazione. Psicologicamente abbiamo lavorato cercando di consolidare quanto di buono fatto, cercando di capire dove possiamo migliorare, da questo punto di vista più giochiamo e meglio è perché dobbiamo crescere con un potenziale che non abbiamo ancora espresso del tutto”.

Punto sugli indisponibili?
“Abbiamo fuori Haps, Sigurdsson e Lezzerini, Fiordilino è recuperato e Ampadu c’è”.

Aramu come sta? Come vive il match da ex?
“Aramu sta bene, è a disposizione, penso che anche per lui sarà partita importante, ha fatto novanta minuti ad alta intensità. Lui vorrà esserci, ma devo fare tante valutazioni al di là del passato, se sarà al massimo giocherà”.

Il Torino è cresciuto molto ultimamente, trovando anche diversi gol nel finale:
“Se si guardano i numeri del Toro ci si spaventa un po’, ha numeri d’alto livello in tutte le caselle, in questo momento stanno esprimendo un calcio che è un misto tra quantità, qualità e tenuta nel match. Si vede che è allenatissima, in questo momento sta giovando dei carichi avuti all’inizio, ora sta esplodendo tutto quello che ha. Credo che il Toro meriti la classifica che ha, ha dei valori, cambi, un’identità precisa e giocatori adatti. Noi però dobbiamo pensare a noi e a pensare bene quanto dobbiamo fare, il Torino non potrà essere più affamato di una squadra che lotta per salvarsi, poi il campo ci dirà il verdetto, ma contro Spezia e Milan abbiamo messo fame in campo, poi però sono emerse le individualità, penso sia il momento che succeda anche a noi, come con il gol di Okereke ad Empoli. Dobbiamo attaccare di più, spesso sbagliamo qualche scelta e questo ci fa sembrare poco incisivi, ma se guardiamo la partita nel complesso invece lo siamo, ma dobbiamo mettere qualche giocata di qualità in più”.


TMW – Bisognerà uscire palla al piede in modo preciso per mettere in difficoltà il Torino:
“Sarà determinante, se non lo faremo bene prenderemo gol, lì o butti via la sfera e speri di costruire qualcosa oppure bisogna essere precisi in palleggio nelle uscite. Questa è la chiave, chiaramente l’avversario punta a giocare su di te, mettendoti pressione. I duelli da vincere saranno determinanti sia dietro che davanti, perché se vinci il duello davanti puoi aprire il campo e avere spazi”.

TMW – Il Torino è molto fisico, però il centrocampo del Venezia invece sembra essere a suo agio con i più piccoli, tenterai di pareggiare la fisicità?
“A parte il tuo giochino per avere la formazione (ride ndr). Scherzi a parte non so quanti minuti abbia Fiordilino, ha fatto otto giorni immobile, non so quanti minuti abbia ma mi terrò fino alla fine il dubbio, potete mettere il ballottaggio. Non potremo comunque metterla sulla fisicità, non ne abbiamo caratteristiche. Busio e Vacca in questo momento stanno giocando bene e la loro affinità, il loro gioco ci permette di sopperire a certe lacune che abbiamo sotto l’aspetto fisico. Spero che Ampadu possa darci qualcosa da questo punto di vista, vedo che ha posizione, fisicità, contrasto, gioca semplice, penso possa darci una mano perché ci manca questa caratteristica”.

La strada da seguire:
“L’aggressività che ci manca non ci manca quando la palla ce l’hanno gli altri, ci manca quando dobbiamo far male all’avversario, è una stagione dove non avremo tante occasioni da gol a partita quindi dovremo essere cinici quando ci capiterà qualche occasione. Fermo restando che non dobbiamo prendere gol”.

Cosa manca a Johnsen, è parso il grimaldello per scardinare le difese avversarie:
“Il modo è l’allenamento, per quanto si è creato l’anno scorso poteva essere a venti gol, penso sia di gran lunga il nostro miglior giocatore, è un grimaldello per scardinare le difese, attacca lo spazio, va in profondità, gli manca la concretezza, essere incisivo con gol e assist. A lungo andare lo scorso anno ci è riuscito, quest’anno è in una posizione un po’ nuova, si sta adattando e ovviamente col tempo pretendiamo di più sotto l’aspetto di gol e assist come lo pretendiamo da Okereke, Aramu, Henry, etc… perso Maleh abbiamo perso un po’ di inserimento in area e quindi i centrocampisti e gli esterni in fase realizzativa dovranno un po’ sopperire. Dobbiamo cercare di puntare il bersaglio un po’ più spesso, altrimenti diventiamo inconcludenti”.