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Il Venezia è pregi, difetti e rimpianti. La sconfitta con il Parma manifesto dell'inizio di stagione
.E' successo di nuovo: il Venezia sforna una prestazione nel complesso volitiva, positiva e volenterosa, dove però non concretizza le idee che ha e cade contro un Parma che si è limitato a fare il proprio compito ed a colpire quando doveva farlo. La rimonta subita dai gialloblu è un ottimo manifesto di quello che i lagunari sono stati fino a qui in questo avvio: una squadra con delle potenzialità inespresse, che per proprie colpe non porta a casa quanto a volte meriterebbe.
Quanti rimpianti. E Di Francesco: "Sfortuna? No, responsabilità nostre"
Va da sé che alla dodicesima giornata non si possa parlare ancora di sfortuna o di partita girata male. Di Francesco lo ha detto in conferenza a fine partita, parlando di "responsabilità nostre", più che di sfortuna. Questo Venezia ha dei limiti soprattutto dal punto di vista della maturità, della continuità nel fare le cose giuste dentro la stessa partita, della malizia (vedi il gol concesso in contropiede, in casa, in una gara fin lì condotta meglio dell'avversario) e del saper riconoscere i momenti della partita. Poi ce ne sono anche dal punto di vista dell'organico, ci mancherebbe, ma a parte la trasferta contro il Milan - dove sono girati male soprattutto gli episodi - e per larghi tratti contro l'Atalanta, non c'è stata partita dove il Venezia non abbia comunque detto la sua, dimostrando di poterci stare in massima serie.
A far mangiare le mani a Pohjanpalo e compagni sono soprattutto quelle piccole cose che non finiscono negli highlights di fine partita. Un fattore su tutti: l'ultimo passaggio, spesso impreciso di quei centimetri che fanno la differenza fra una grande chance e un'azione che finisce nel dimenticatoio. Su tutti c'è l'esempio del tiro di Haps, con lo stesso Pohjanpalo ad invocare un facile appoggio in centro area, ma rimanendo all'ultima sfida se ne potrebbero fare almeno altri tre di esempi simili.
Le note liete: Oristanio e Nicolussi Caviglia su tutti
Non mancano le note liete in questa squadra. Quella che balza all'occhio più di tutte è senz'altro la crescita di Gaetano Oristanio: pare davvero un altro giocatore rispetto a quello timido e incerto che era arrivato in Laguna ad agosto. Oggi si va a prendere ogni pallone e trasforma le azioni da innocue a pericolose, con strappi sempre più incisivi. Nicolussi Caviglia è alla seconda rete stagionale dopo quella fatta su punizione contro l'Udinese. E' l'altra notizia più bella: ancora perde alcuni palloni a centrocampo, ma non si tira mai indietro dal prendersi le responsabilità e dal fornire cambi di gioco a volontà. Idzes e Haps le conferme (anche se per l'esterno del Suriname pesa quell'episodio raccontato poco sopra). Pohjanpalo? Un po' è isolato, un po' calibrano male i passaggi i compagni, un po' ci arriva in ritardo lui: rimandato a migliori serate.
Quanti rimpianti. E Di Francesco: "Sfortuna? No, responsabilità nostre"
Va da sé che alla dodicesima giornata non si possa parlare ancora di sfortuna o di partita girata male. Di Francesco lo ha detto in conferenza a fine partita, parlando di "responsabilità nostre", più che di sfortuna. Questo Venezia ha dei limiti soprattutto dal punto di vista della maturità, della continuità nel fare le cose giuste dentro la stessa partita, della malizia (vedi il gol concesso in contropiede, in casa, in una gara fin lì condotta meglio dell'avversario) e del saper riconoscere i momenti della partita. Poi ce ne sono anche dal punto di vista dell'organico, ci mancherebbe, ma a parte la trasferta contro il Milan - dove sono girati male soprattutto gli episodi - e per larghi tratti contro l'Atalanta, non c'è stata partita dove il Venezia non abbia comunque detto la sua, dimostrando di poterci stare in massima serie.
A far mangiare le mani a Pohjanpalo e compagni sono soprattutto quelle piccole cose che non finiscono negli highlights di fine partita. Un fattore su tutti: l'ultimo passaggio, spesso impreciso di quei centimetri che fanno la differenza fra una grande chance e un'azione che finisce nel dimenticatoio. Su tutti c'è l'esempio del tiro di Haps, con lo stesso Pohjanpalo ad invocare un facile appoggio in centro area, ma rimanendo all'ultima sfida se ne potrebbero fare almeno altri tre di esempi simili.
Le note liete: Oristanio e Nicolussi Caviglia su tutti
Non mancano le note liete in questa squadra. Quella che balza all'occhio più di tutte è senz'altro la crescita di Gaetano Oristanio: pare davvero un altro giocatore rispetto a quello timido e incerto che era arrivato in Laguna ad agosto. Oggi si va a prendere ogni pallone e trasforma le azioni da innocue a pericolose, con strappi sempre più incisivi. Nicolussi Caviglia è alla seconda rete stagionale dopo quella fatta su punizione contro l'Udinese. E' l'altra notizia più bella: ancora perde alcuni palloni a centrocampo, ma non si tira mai indietro dal prendersi le responsabilità e dal fornire cambi di gioco a volontà. Idzes e Haps le conferme (anche se per l'esterno del Suriname pesa quell'episodio raccontato poco sopra). Pohjanpalo? Un po' è isolato, un po' calibrano male i passaggi i compagni, un po' ci arriva in ritardo lui: rimandato a migliori serate.
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