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Retegui non si ferma più: "Voglio la classifica cannonieri, ma l'obiettivo è aiutare l’Atalanta"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 20:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Retegui non si ferma più: "Voglio la classifica cannonieri, ma l'obiettivo è aiutare l’Atalanta"

L’attaccante nerazzurro, intervistato da Sky Sport Insider, racconta il segreto della sua esplosione: "A Bergamo mi sento a casa. Grazie a Gasperini e ai miei compagni"

Mateo Retegui è il simbolo del grande salto di qualità dell’Atalanta in questa stagione. Con 24 gol in Serie A, il centravanti argentino ha trascinato i nerazzurri alla qualificazione in Champions League, confermandosi come uno dei migliori attaccanti del campionato. Intervistato da Sky Sport Insider, Retegui racconta con entusiasmo la sua avventura in Italia, i segreti della sua crescita e i sogni per il futuro.

Mateo, sei attualmente il capocannoniere della Serie A: com’è cambiato il tuo rendimento rispetto all’anno scorso?
"Credo che molto dipenda dallo stile di gioco che ho trovato qui a Bergamo. La proposta offensiva e verticale di Gasperini valorizza le qualità degli attaccanti, mi ha messo subito nelle condizioni migliori per esprimermi. Lo scorso anno al Genoa ho avuto qualche difficoltà fisica che mi ha condizionato, ma qui ho trovato fiducia, continuità e soprattutto serenità. Tutto ciò che ho fatto è merito del mister e dei miei compagni".

Hai segnato 24 gol in Serie A quest’anno: quali metti sul podio?
"Al primo posto scelgo il gol contro il Lecce, perché è stato il primo con la maglia dell’Atalanta e ha rappresentato un nuovo inizio per me. Al secondo metto quello segnato al Napoli, importante e bello, contro una grande squadra. Al terzo quello contro il Venezia, molto significativo anche sul piano personale".

Tra campionato e Champions League, qual è stata la principale differenza per te?
"Sicuramente il tipo di calcio giocato. In Champions tutte le squadre hanno una mentalità più offensiva, si aprono molti spazi ed è davvero entusiasmante giocare quelle partite. In Serie A capita più spesso di affrontare avversari chiusi dietro, che lasciano pochissimo spazio agli attaccanti. La Champions, dopo il Mondiale, è sicuramente la competizione più affascinante in assoluto".

Hai affrontato tanti grandi difensori quest’anno: chi ti ha colpito maggiormente?
"Ce ne sono diversi, ma se devo fare dei nomi scelgo sicuramente Buongiorno, che conosco anche dalla Nazionale e mi ha messo davvero in difficoltà. Anche Acerbi ha disputato una stagione incredibile, così come Bastoni. Loro tre, secondo me, sono stati i difensori più difficili da affrontare in Serie A".

Quando hai segnato il tuo primo gol con l’Atalanta, cosa hai provato?
"Una gioia immensa. Segnare subito è fondamentale perché ti libera mentalmente e aumenta la fiducia nei tuoi mezch. Mi ha fatto sentire subito parte di questo gruppo e mi ha dato l’energia necessaria per continuare a migliorarmi sempre di più".

Da quando hai lasciato l’Argentina il tuo percorso è stato straordinario: te lo aspettavi?
"In cuor mio sì, ci ho sempre creduto. Al Tigre mi sono sentito davvero a casa e Mancini mi ha convocato in Nazionale già quando ero lì, cosa che mi ha dato grande fiducia. Sono grato al Genoa per avermi portato in Europa, al CT Mancini e ora anche a Spalletti per aver continuato a credere in me. All’Atalanta, Gasperini, la società e i miei compagni devo dire semplicemente grazie: qui ho trovato un ambiente straordinario che mi ha permesso di fare il salto di qualità definitivo".

Quale obiettivo ti poni adesso a livello personale?
"Chiudere il campionato da capocannoniere sarebbe bellissimo. Però, al di là dei traguardi individuali, il mio vero obiettivo è sempre quello di aiutare l’Atalanta a vincere e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi".

Retegui ha le idee chiare e i piedi ben saldi per terra. L’Atalanta si gode il suo bomber, che ha ancora fame di gol e successi. Un futuro che sembra appena iniziato e che può regalare ancora tante soddisfazioni ai tifosi nerazzurri.