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Addio a Eugenio Perico, Glenn Strömberg: "Un capitano straordinario, mi ha aiutato a capire l'Italia"
Oggi alle 07:45Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Addio a Eugenio Perico, Glenn Strömberg: "Un capitano straordinario, mi ha aiutato a capire l'Italia"

Lo svedese commosso a L'Eco di Bergamo: «Persone come lui non ne fanno più. In campo si sacrificava per tutti, fuori era sempre disponibile a qualsiasi ora»

Quando Glenn Strömberg sbarcò a Bergamo, portando con sé il talento e i capelli biondi che sarebbero diventati iconici, trovò una guida silenziosa ma imprescindibile. Eugenio Perico non era solo un compagno di squadra per lo svedese, ma una bussola per orientarsi in un calcio e in un Paese nuovi. La notizia della scomparsa dell'ex difensore ha colpito profondamente il "Capitano" per eccellenza, che ai microfoni de L'Eco di Bergamo ha voluto dipingere un ritratto carico di gratitudine e affetto, definendo Perico «una persona unica, come nel calcio non ne ho incontrate più».

MENTORE E UOMO DI SQUADRA – L'adattamento al calcio italiano non è mai semplice, ma avere Perico nello spogliatoio faceva la differenza. «Quando sono arrivato mi ha aiutato tantissimo – racconta Strömberg –, mi è sempre stato accanto, disponibile per ogni aiuto a qualsiasi ora». Una generosità che Eugenio traslava perfettamente sul campo, dove l'intelligenza tattica compensava ogni difficoltà: «Sapeva leggere le partite, era fortissimo nei duelli uno contro uno. Si sacrificava per gli altri, correndo e tappando i buchi». E se serviva alzare i toni agonistici? Nessun problema: «Sapeva essere cattivo se necessario».

LA LEZIONE SULLA FASCIA – Per Strömberg, che di fasce al braccio se ne intende, Perico ha rappresentato l'archetipo del leader. «Da capitano è stato straordinario – prosegue lo svedese al quotidiano bergamasco – curava i rapporti tra la squadra e la società, mettendo sempre davanti a tutto gli interessi del gruppo». Un insegnamento di altruismo che Glenn non ha mai dimenticato, nemmeno dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. «Ci siamo visti qualche volta dopo il ritiro. La sua perdita è un grande dolore, persone così sono rare».

Bergamo saluta un pezzo di storia, e Strömberg saluta l'amico che gli tese la mano quando era solo un ragazzo svedese arrivato in terra orobica.

© foto di TuttoAtalanta.com