
Papu Gomez: "Deciderò io quando ritirarmi. I due anni? A chi usa coca danno sei mesi"
Con l'avvicinarsi del suo ritorno in campo con indosso la maglia del Padova in Serie B, Alejandro 'Papu' Gomez, attaccante Campione del Mondo con l'Argentina e storico ex di Catania e Atalanta è tornato a parlare e lo ha fatto attraverso il canele YouTube 'De Visitante'.
"Sinceramente non sapevo se sarei tornato a giocare - racconta in relazione alla squalifica per doping che lo ha colpito -. I due anni mi sembravano molto lontani. Ho pensato al ritiro a causa della mia età. Perché una cosa è che ti succeda a 25 anni e un'altra a 35, come me. Pensavo: 'Cavolo, mancano due anni, che faccio?'. E ho cercato di mantenermi sempre allenato, palestra, allenamento, padel, occupare la mente con una routine. Poi è passato il primo anno e, a poco a poco, ho pensato: 'Ehi, manca poco, puntiamo a giugno/luglio, quando inizieranno i ritiri delle squadre'.
Il fuoco mi ha tenuto vivo, mi sono detto: 'Perché devono ritirarmi così dal calcio se io non voglio e non è il mio momento? Perché devono deciderlo due o tre persone in giacca e cravatta, che non hanno mai fatto sport, quando io devo ritirarmi?'. Principalmente per questo: il fatto di volermi ritirare da un campo quando lo deciderò io. E per essere un esempio per i miei figli, per dire loro: 'Papà ha continuato a lavorare, a sacrificarsi, a lottare, con un sacco di ostacoli ed è tornato a fare ciò che gli piace di più, e si ritirerà quando lo vorrà lui'.
I primi mesi sono stati duri, perché non capivo perché stesse succedendo a me, nel momento più alto della mia carriera, dopo aver vinto un Mondiale. Ma la vita a volte ti dà questi colpi e queste sorprese. Ci sono stato male. Ero arrabbiato con il calcio, con il sistema. Ovviamente non mi sono vittimizzato: la responsabilità è stata mia. Sono stato uno sciocco per aver preso uno sciroppo per la tosse che non avrei dovuto prendere. Ma nemmeno da meritare due anni di squalifica: se prendi cocaina e ti fumi una canna ti danno sei mesi. E io per aver preso uno sciroppo per la tosse di mio figlio mi sono beccato due anni, come può venire in mente a qualcuno una cosa simile? L'ho subita, ma sono qui, a lottare. Sono rimasto sorpreso da tanta gente che è scomparsa. Non li incolpo perché ognuno fa ciò che può e reagisce in un certo modo, ma sono stato anche sorpreso da persone che non avrei mai immaginato mi stessero vicine, e invece ci sono state. Ho avuto sorprese, sia buone che cattive".
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