
PSG-Atalanta, 5 anni dopo il più grande "what if" dei nerazzurri in Champions
Un passato che ritorna con furore per un presente tutto da scrivere. L'Atalanta di Juric si appresta a cominciare stasera il suo percorso in Champions League riaffrontando quel PSG che, 5 anni fa, creò uno dei "What if" più grandi in tutta la storia della Dea.
Le coincidenze europee non sono mai mancate: la Dinamo Zagabria battuta nel 1990 diventata poi prima avversaria assoluta in Coppa dei Campioni, il Leverkusen che prima di Dublino era una semplice rivale di passaggio nel 2022, oppure quello che sarà l'incontro con il Club Brugge a Bergamo considerando le polemiche della passata stagione. Stessa cosa con il PSG, alla quale è collegato un capitolo atalantino composto da mille sfaccettature.
Seppur il blocco del 2023-2024 abbia vinto l'Europa League, l'Atalanta 2019-2020 targata Gasperini fu la più spettacolare di sempre. 100 e passa goal stagionali (98 solo in Serie A), il trio delle meraviglie Ilicic-Gomez-Zapata, il duo Freuler-De Roon, le galoppate di Gosens, i jolly Muriel e Malinovskyi: una macchina perfetta che in quell'anno (condizionato anche dalla Pandemia) non solo sfiorò lo Scudetto, ma riuscì anche ad arrivare fino ai Quarti di Champions League contro, appunto, il Paris.
Una gara che parte con il goal di Pasalic aprendo momentaneamente le porte della Semifinale all'Atalanta. Poi l'entrata di Mbappé che cambia la storia, con i francesi che rimontano negli ultimi 5 minuti di recupero grazie ai goal di Marquinhos e Maxim Choupo-Moting. Djimsiti nel film dedicato all'Atalanta dirà "Se avessimo vinto lì saremmo arrivati in finale". Frase forte alla quale ci stanno due attenuanti: gli infortuni di Papu e Freuler nel recupero e soprattutto l'assenza pesante di Ilicic che stava combattendo contro la depressione. A distanza di 5 anni le cose sono cambiate per Atalanta e PSG, dove entrambe hanno vinto un trofeo europeo negli ultimi due anni. Ora l'inizio di un nuovo percorso europeo tra motivazioni e stimoli nel ricordo di un passato, ad oggi, non del tutto casuale.
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