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Quanti errori anche in società. Sulla questione diesse un silenzio assordanteTUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/CGP Photo Agency
lunedì 12 aprile 2021, 22:00In Primo Piano
di Giovanni Gaudenzi
per Tuttobari.com

Quanti errori anche in società. Sulla questione diesse un silenzio assordante

Poche scusanti per questo Bari, sul campo come sul piano dirigenziale. È vero, questi sono anni difficili, con una pandemia a complicare i piani di tutte le imprese di questo pianeta. Figurarsi nel mondo del calcio, senza il supporto, anche economico, del pubblico. E peggio ancora in Lega Pro, categoria nella quale gli euro non girano di certo come in altri campionati.

Ma il club dei De Laurentiis, in quest’annata, ha peccato molto anche sul piano della comunicazione, e pare intenzionato a continuare su questa strada. Nessuno ha dimenticato il mese di silenzio seguito alla sconfitta nei playoff della scorsa stagione, che ha poi partorito gli avvicendamenti tra Scala e Romairone, nel ruolo di d.s., e quello in panchina tra Vivarini e Auteri.

Scelte rinnegate, solo qualche mese più tardi, per fare posto a Carrera, come allenatore, e, con ogni probabilità, al traghettatore Ippedico, dietro la scrivania che, in passato, ha visto protagonisti in quella mansione Regalia o Perinetti.

Il termine per la nomina del direttore sportivo, come ormai tutti sanno, è scaduto il 10 aprile scorso, proprio in concomitanza con la debacle di Avellino. Le dovute comunicazioni agli organi competenti, come da regolamento, sono state fatte, ma nessun comunicato è apparso a firma della società, per rendere ufficiale la nomina agli occhi di tifosi ed addetti ai lavori. Non il miglior modo per guadagnarsi i favori della piazza, in un momento difficile anche sul versante dei risultati.

Certo, va dato atto al presidente Luigi De Laurentiis di essersi presentato davanti ai microfoni, qualche settimana fa, ma solo per smentire alcune voci incontrollate circa un possibile cambio di proprietà. Qualcuno dovrebbe parlare, al massimo dopo il due maggio e prima degli spareggi, per chiamare a raccolta una tifoseria sfiduciata e delusa, ma ancora perdutamente innamorata della maglia e dei suoi colori.

Chi di dovere deve dare un segnale, e non abbandonare al proprio destino Carrera ed i suoi, talvolta apparsi in balia delle onde. Questa città, terribilmente stufa della serie C, vuole vedere sul terreno di gioco la grinta che, finora, in troppe occasioni è mancata. Il pubblico barese, spesso vituperato, ed accusato dal nulla di mettere pressione non si sa bene a chi né perché, ha il diritto di tornare ad appassionarsi.

La via crucis vista finora deve terminare. E qualcuno deve metterci la faccia, prima che sia troppo tardi. I playoff devono essere una guerra, sportivamente parlando. Chi non è pronto a combatterla, si faccia da parte.