Bari, vietato sbagliare ancora. Modulo ed interpreti: ecco i nodi

Dentro o fuori. Nella semifinale di ritorno contro il Sudtirol, il Bari è chiamato a ribaltare l’uno a zero dell’andata tra le mura amiche del San Nicola, spinto dal suo popolo che con forza ha già risposto presente per la grande sfida. Servirà coraggio, servirà grinta: i biancorossi non possono permettersi un’altra prestazione scialba, per inseguire ancora il sogno della promozione bisognerà dare il massimo dal primo all’ultimo secondo.

Le scelte di Mignani all’andata non hanno pagato. Antenucci spento, Mazzotta confuso, Benedetti ingabbiato: un cambio di marcia, tattico e mentale, è oltremodo necessario. Il tecnico in tal senso riveste un ruolo fondamentale, le sue decisioni potranno lapalissianamente mostrarsi decisive in un senso o nell’altro.

Se l’ultimo esperimento del 4-3-3 è fallito, quello del 4-4-2 visto in assenza di Maiello e Folorunsho negli ultimi scampoli della regular season pareva aver ridato verve ai galletti. Riproporre questa soluzione - complice la possibile assenza dello stesso numero 90 - potrebbe dunque essere una mossa vincente.

L’imprevedibilità e la freschezza del giovane Morachioli sono valori cui il Bari non può rinunciare in una partita che per forza di cose dovrà essere votata all’attacco, quanto potrà essere importante la presenza di un giocatore di classe ed esperienza come Botta come quella di un solido ed intenso Ricci. Dai pretoriani ci si aspetta una prestazione sopra le righe, pari a quelle che hanno condotto il Bari lungo l’importante cavalcata condotta nel corso di questo campionato. A chi va in campo non tremino le gambe, sia fermo il polso di Mignani: ai galletti non mancano le qualità e le possibilità di ribaltare lo svantaggio.