Bari, ennesimo passo falso: Diaw illude, il Como prolunga una crisi senza fine

La crisi in casa Bari sembra proprio non avere una fine. L'ennesimo risultato deludente rimediato contro il Como ha peggiorato ancora una volta il posizionamento in classifica e di conseguenza l'umore dei tifosi. Un 1-1 casalingo che proietta i biancorossi al dodicesimo posto in classifica e che solleva numerosi dubbi circa il progetto in atto.

Se il calciomercato estivo non ha convinto né per i colpi piazzati né per le tempistiche, l'andamento in questo inizio stagionale sta confermando i timori della piazza. Troppi volti nuovi, troppi esperimenti, poche certezze e pochi i punti conquistati. La gara del San Nicola è il manifesto di una crisi sotto tutti i punti di vista che dura da troppo tempo e di cui non si vede ancora la fine. Lo striscione esposto in Curva Nord dai tifosi ad inizio partita è lo specchio perfetto del difficile momento che il club sta attraversando: "Amiamo la nostra maglia sudata, pretendiamo programmazione e una società innamorata".

Il gol di Diaw, sua prima marcatura con la maglia biancorossa, ha illuso per un momento che quella potesse essere la partita della svolta. Purtroppo la difficoltà nell'esprimere gioco e la mancanza di compattezza difensiva che la squadra di Mignani presenta al momento ha reso difficile anche cogliere una vittoria in 11 contro 10 per quasi metà gara. L'ennesimo gol subito per una disattenzione difensiva ha tolto quel flebile barlume di speranza nella tifoseria e ha condannato il Bari a rimandare ancora una volta l'appuntamento con la vittoria.

Il fischio finale, anzi, i fischi finali al termine della partita rappresentano perfettamente tutto quello che c'era e che adesso non c'è più. L'entusiasmo ha lasciato il posto alla rassegnazione per una squadra che ancora fa fatica a girare e per una fiducia tra tifosi e dirigenza che sembra non esserci più. La crisi a Bari e nel Bari è profonda e al suo centro c'è una frattura che sarà molto difficile da risanare.