
Chi sale e chi scende - Radunovic tiene a galla la barca. Bocciati tutti gli altri
Ancora una volta, il Bari cade rovinosamente, stavolta sul campo dell’ultima in classifica, e salva l’ottavo posto solo grazie ai passi falsi delle dirette concorrenti. Una sconfitta pesante non solo sul piano del risultato ma soprattutto per quanto visto in campo: una squadra spenta, confusa, priva di idee e identità. In questo deserto di prestazione, si salva un solo nome: Boris Radunovic.
Chi sale - Il portiere serbo è l’unico a meritare una menzione positiva. Con almeno tre interventi decisivi, Radunovic tiene in vita un Bari che altrimenti sarebbe affondato molto prima. Reattivo, concentrato e sempre presente, si conferma il migliore in campo e l’ultimo baluardo di una squadra che sembra aver smarrito tutto. Sul gol subito, può fare ben poco. La traversa colpita da Favilli e il rigore (poi annullato) sono le uniche, flebili, emozioni arrivate da un reparto offensivo spento.
Chi scende - L’elenco dei flop è lungo e preoccupante. Male tutti, dalla difesa all’attacco. Pucino torna titolare e mostra subito perché era finito in panchina. Simic e Mantovani provano a reggere, ma affondano nel finale. A centrocampo, Maggiore e Maiello vengono tolti all’intervallo: impalpabili. Benali e Lella non riescono a cambiare il copione, così come un Pereiro evanescente e un Falletti che oltre a sparire, causa anche il rigore decisivo. Davanti, Lasagna e Bonfanti continuano a deludere; Favilli ci prova, ma è troppo solo.







