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Benevento, infortuni e calendario di fuoco. Col Como la gara spartiacque
Infortuni in serie, ricadute, tifoseria che non sempre crea un clima caldo attorno alla squadra, tre allenatori che si sono susseguiti sulla panchina, un direttore sportivo esonerato dopo anni di collaborazione e una classifica totalmente opposta rispetto alle potenzialità della rosa. La stagione del Benevento ha preso una brutta piega, ma la forza della squadra e le grandi ambizioni di una proprietà presente e motivata rendono assolutamente fattibile il raggiungimento dell'obiettivo salvezza. Certo, il nuovo stop di Pettinari (nella foto) e altre defezioni fanno storcere il naso a mister Stellone (che tuttavia recupera Glik e Farias), ma contro il Como sarà vitale sfatare il tabù Vigorito e mettere da parte il recente, scottante ko con il Sudtirol. A Terni si è vista una squadra in grado di reagire, di cercare il gol della vittoria fino alla fine e di segnare, finalmente, più di un gol. Ora è tempo di trasformare i progressi in punti pesanti, anche perchè avversarie blasonate come Perugia, Venezia e Spal sono concorrenti assai pericolose. Il calendario non strizza l'occhio ai giallorossi che, prima della sosta, saranno ospiti di un Pisa in grande spolvero per poi riprendere con un'altra trasferta sul campo del Bari. E' nelle due settimane successive che la formazione di Stellone potrà decidere il proprio destino: al Vigorito arriveranno prima la Spal, poi la Reggina e lì i 6 punti saranno obbligatori per giocarsi poi il trittico Cittadella-Palermo-Parma senza affanni e con la possibilità di trasformare le gare conclusive con Modena e Perugia in passerella di fine stagione e non in partite da dentro o fuori. Intanto, però, testa al Como della bestia nera Cerri, squadra che certo non evoca bei ricordi. Nel 2015, tanto per fare un esempio, un clamoroso ko casalingo costò l'estromissione dai playoff e uno strappo - poi ricucito - con la proprietà, nel girone d'andata invece una beffarda sconfitta in terra lariana spinse Cannavaro a rassegnare le dimissioni prima del dietrofront generale.
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