
Bologna, Rowe: "Voglio gol e assist. Rabiot? La lite doveva rimanere nello spogliatoio"
Dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan nella terza giornata della Serie A 2025/26, il Bologna targato Vincenzo Italiano sta proseguendo la preparazione alla gara casalinga di sabato prossimo, quando al Dall'Ara arriverà il Genoa. Intanto presso la sala stampa della sede di Pelliconi Spa, il neo acquisto Jonathan Rowe ne ha approfittato per rispondere alle domande dei giornalisti nella sua conferenza stampa di presentazione. Queste le sue dichiarazioni.
Qual è stata la sua prima sensazione dopo essere arrivato a Bologna?
"Sono molto contento di essere qui, per me si tratta di un passo importante per la mia carriera: arrivo in una nuova città, in una nuova squadra e con una cultura diversa. Sono un ragazzo ambizioso, non vedo l’ora di mettermi in gioco".
Quali sono le differenze tra il calcio di Roberto De Zerbi e quello di Vincenzo Italiano?
"Sicuramente condividono personalità simili, essendo entrambi italiani. Tutti e due richiedono tanto, è fondamentale essere sempre focalizzati e dare il massimo. Ci stiamo iniziando ad intendere sul campo e spero di imparare presto la lingua italiana".
Si è posto un obiettivo personale in termini di gol?
"Voglio aiutare la squadra e fare il meglio per tutto il gruppo. Sicuramente dovrò integrarmi nella squadra ma lavorerò per fare gol e assist".
C'è un giocatore della rosa del Bologna che l'ha particolarmente impressionata?
"In rosa sono tutti molto forti, mi hanno fatto sentire accolto e mi hanno aiutato nella transizione per integrarmi in squadra".
Cosa è successo con Rabiot?
"Sicuramente c’è stato qualcosa nello spogliatoio. Ho scelto di non parlare più di questo per andare avanti e migliorarmi come giocatore. Ora con lui è tutto ok, non ci sono rancori tra noi, sono cose che possono succedere in uno spogliatoio e dovrebbero rimanere lì ma a volte escono fuori e arrivano alla stampa. Succede quando tutti vogliono qualcosa di buono per la squadra".
In queste due prime partite di Serie A ha iniziato a capire com'è il calcio italiano?
"Sicuramente c'è molta più tattica rispetto al campionato inglese. Sono rimasto sorpreso e colpito dall’atmosfera del Dall’Ara nella prima partita: c'era tanta passione, rumori dei tifosi. Sono emozionato nel giocare lì. Qui voglio creare tanti ricordi belli con la squadra e con i tifosi."
Si rende conto che è stato l'acquisto più costoso della storia del Bologna?
"Non penso molto a questo. Io sono qui per produrre risultati sul campo, il lato finanziario non è di mia competenza. Dimostrerò cosa posso fare per la squadra".
Cosa le sta chiedendo Vincenzo Italiano?
"Il mister mi chiede di giocare intensamente e con qualità con la palla tra i piedi. Mentre in fase di non possesso di fare una pressione diretta sugli avversari. Vuole un calcio molto diretto".
Qual è stato il suo modello da seguire per il ruolo che ricopre?
"In questi anni ho visto tante partite di calcio e cerco di studiare tutti i migliori giocatori al mondo e provo ad inserire nel mio gioco cosa mi colpisce".
Perché ha scelto l'11 come numero di maglia?
"Mi sembrava che stesse bene con il mio nome. Non c'è nessuna storia dietro. So che lo aveva Ndoye, ma la scelta non è legata a lui".
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