
Zola: "Ranieri o Pioli al posto di Spalletti? Bisogna mettere l'allenatore in condizione di lavorare al meglio"
Il vice presidente della Lega Pro Gianfranco Zola ha parlato a Sky Sport di Spalletti e della Nazionale: "Non è un problema dell'allenatore. Dobbiamo migliorare e far crescere il prodotto - si legge su TMW -. La nostra qualità al momento non è quella di altre Nazionali. Dobbiamo capire come possiamo alzare il livello qualitativo dei giocatori. I risultati ci dicono questo".
Gravina ha detto che Yamal in Italia non avrebbe giocato.
"Sono perfettamente d'accordo. E' un campione incredibile ma le prime volte non era questo. Gli è stata data fiducia e ha fatto un percorso di crescita, fatto anche di errori, che lo hanno portato a questo livello. Questo è ciò che dobbiamo imparare a fare. Non è che se metti un giocatore in campo diventa subito Baggio o Totti. Ha bisogno di crescere, ma questo in Italia non è concepito. Dobbiamo cambiare qualcosa. Come? E' un percorso lungo, dobbiamo ridare importanza ai settori giovanili e preparare i ragazzi che rappresentano il futuro".
Importanza maglia azzurra
"Se dobbiamo spiegare l'importanza della Nazionale italiana stiamo già facendo un errore. Per me è sempre stata la cosa più importante. Io sono voluto diventare un calciatore proprio vedendo il Mondiale del 1982. Per me il punto di arrivo è sempre stato giocare un Mondiale con l'Italia. Io non voglio giudicare l'atteggiamento dei giocatori, non so quanto loro considerano l'Italia. Oggi si gioca talmente tanto che forse si arriva a queste partite stanchi, anche dal punto di vista psicologico. Non deve essere un alibi però forse le Nazionali meritano più spazio".
Pioli o Ranieri possono essere gli uomini giusti se Spalletti si dimette?
"Per me il concetto non è l'allenatore ma mettere l'allenatore in condizione di lavorare al meglio. Era più facile fare quel lavoro quando potevano scegliere Baggio, Mancini, Vialli, Casiraghi, Signori eccetera".
Il caso Acerbi può aver influito?
"Non so se può aver influito sul gruppo. Come ho detto prima, la Nazionale deve essere una delle cose più importanti. Acerbi avrà le sue motivazioni, ma per me giocare per il proprio paese è la cosa più importante".







