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CAGLIARI/OLBIA, ANDATA SENZA RITORNO
martedì 22 giugno 2021, 21:40Il punto
di Vittorio Sanna
per Tuttocagliari.net

CAGLIARI/OLBIA, ANDATA SENZA RITORNO

Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

Una stretta collaborazione, un rapporto privilegiato che sembrava essere uno dei tasselli per la valorizzazione del vivaio rossoblù. Un cambio di gestione che sembrava promettere una minore dispersione del prodotto nostrano. E invece Cagliari/Olbia è una tratta che ormai spaventa i giovani rossoblu che, finita l’esperienza con la primavera, hanno il timore che ci si imbuchi in un vicolo cieco. Se all’inizio l’idea è che potesse essere un modo di farsi le ossa stando sotto il controllo della casa madre, oggi, guardando la storia degli ultimi anni, Olbia rappresenta una sorta di macero dal quale solo in pochi hanno visto ritorno. Trentatrè giocatori in sei anni, a partire dal 2015, hanno fatto rotta in Gallura. Solo Daniele  Ragatzu ha fatto il percorso al contrario, arrivando da Olbia per poi tornarci dopo essere stato svincolato nell’estate scorsa. Un accordo mancato perché, secondo quanto si dice, gli si chiedeva un taglio all’ingaggio che già era nettamente al di sotto della media, nella fascia “sardi”.  L’unico ritorno, passando dal prestito al Venezia, altra società amica della Fluorsid, è Fabrizio Caligara.

Gli altri, dispersi qua è là e non certo valorizzati. Molti di loro hanno un valore attuale inferiore a quando sono andati via in prestito. Quasi tutti ormai non sono più legati al rossoblù.  Tanti sparsi tra Carbonia, Latte Dolce, Nuorese e altre di D, non solo sarde.  Il più in alto nelle gerarchie è Matteo Cotali, al Chievo, in B. Non si conosce la cifra d’acquisto che il Cagliari sborsò all’Inter. Di certo si tratta di un calciatore che non ha acquisito grande valore sul mercato.  Quello che oggi è il giocatore più quotato è Damir Ceter, appena retrocesso con il Pescara, costo del cartellino secondo le stime 750.00 euro. Ma il Cagliari lo aveva pagato un milione e mezzo, tutt’altro quindi che valorizzato.

Chi è rimasto sotto il controllo rossoblù dopo vari anni è Roberto Biancu. Valeva 200 mila euro quando aveva lasciato la Primavera, oggi è quotato 175.000 malgrado sulla sua classe sono disposti a metterci la mano sul fuoco in tanti. Ora che la procura la detiene Quadratum non è escluso che possa essere uno dei fortunati a ritornare in rossoblù e magari vedere la consacrazione. Perché sembra esserci una logica industriale nelle andate e nei ritorni, legata ai costi di acquisto e alle possibilità concrete di plus valore. Tanti investimenti che non possono essere tutti a fondo perduto, come ad esempio proprio Caligara, costato 2 milioni dalla Juventus. Un litigio costante tra quanto costa e quanto vale un calciatore. Molte volte chi è costato di più finisce per avere maggiori e più occasioni di decollo di quanto ne vengono fornite a chi vale di più ma non è costato nulla.

Insomma, l’asse Cagliari/Olbia che dal punto di vista strategico per la valorizzazione dei ragazzi del vivaio potrebbe essere una chiave vincente, è dissestato da logiche di speculazione economica che vanno aldilà delle capacità calcistiche. Mi permetto di dire, con una miopia provocata dal denaro. Basterebbe trovare un mezzo Barella, e i candidati sarebbero tanti, per ovviare agli investimenti sbagliati. Anche in questo caso, come in molti altri, perseverare nello stesso metodo è diabolico. Forse anche “capriccioso”, per una mera incapacità a riconoscere i propri errori e saper porre rimedio scegliendo soluzioni logiche e alternative.


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"La terra dei Giganti". Giovedì la presentazione dell'opera di Vittorio Sanna