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OMICRON, IMPREVEDIBILE FUORICLASSE
martedì 11 gennaio 2022, 00:02Il punto
di Vittorio Sanna
per Tuttocagliari.net

OMICRON, IMPREVEDIBILE FUORICLASSE

Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

Ci avevamo visto lungo dando un nome alla variabile impazzita del Campionato di Serie A. L’ombra di “Omicron” ha dato un’altra luce al torneo con rinvii e partite giocate che hanno mischiato le carte prima di un’altra mano e in pieno mercato senza soldi. Cagliari e Bologna sono le prime a tornare in campo. I Sardi senza ulteriori acquisti, il Bologna senza allenamenti. E se il fermo cagliaritano ha in Goldaniga l’unica ragione legata al virus, gli Emiliani hanno nel complicato rapporto calcio/realtà l’effetto di norme e regole che fanno a cazzotti.

Gli interessi industriali del calcio, collocati in un Paese che vive in uno stato di emergenza di un pianeta sconosciuto, dove anche i bisogni primari vengono dopo vaccini, quarantene e tamponi. Il calcio che vuole vivere si ribella alle gabbie e ai dictat, trovando però un’avversione  e una guerra di competenze che finisce per fare vittime. C’è chi viaggia comunque in percorsi scavati in bolle immaginarie. C’è chi gioca pur positivo, alla faccia del contagio e di un virus che talvolta si acquieta non dando sintomi. C’è chi si arrende e sta ad un gioco che è sfuggito di mano. E se nel Giugno 2020 il calcio era il mondo che si rimetteva in moto, dando l’idea di una falsa normalità che stava tornando, oggi, quello stesso specchio dimostra che non basta un vaccino, non ne bastano due e neanche tre, per poter riprendere a vivere nella normalità.

Non bastano perché il contagio ha un dribbling asfissiante, è un attaccante imprevedibile e le tattiche vengono ridicolizzate con difensori che vanno gambe all’aria. L’efficacia c’è ma non basta. Non ci si fida, domina la paura. Malgrado  sia un mondo di Super Green, l’impatto è sconosciuto, non è da semplice influenza virale che nel passato passavi con un piccolo raffreddore, un po’ di tosse e qualche lineetta di febbre, giocando comunque, e che combattevi con un anti infiammatorio e un giorno di riposo. Si giocava a prescindere, pensando all’avversario e non al fato, al destino, che oggi non si riesce a controllare. Che non si conosce. Basterebbe la certezza della sua intensità per poter allargare o stringere i protocolli.

Di fronte a un virus letale, sospendere i campionati. Se invece poco più di un influenza giocare secondo Super green pass. Esaltata dalla visibilità del calcio business emerge la confusione e l’incertezza, difficile da ammettere, che si fa finta di non saper leggere. Tutti a sputare sentenze, a tracciare rimedi, a definire tempi e modi da sottoporre ai cittadini. A tentoni, a balzi, a piroette. Il virus si diverte a essere il fuoriclasse dei fuoriclasse, capace di disorientare in campo e fuori dal campo. E noi, piccoli soldatini di un subbuteo che risponde a piccoli colpi di dita. “Dita”, con una sola “t”. Per continuare a fare gol, a vincere e a perdere. Mescolando la forza del calcio, con i freni della politica. O se volete, di una scienzopolitica vicina alla chiromanzia.   

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VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.