Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / cagliari / Ex rossoblù
Franco Selvaggi: "La mia convocazione per Spagna '82 non fu inaspettata: stavo facendo bene a Cagliari"TUTTO mercato WEB
domenica 3 luglio 2022, 20:45Ex rossoblù
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Franco Selvaggi: "La mia convocazione per Spagna '82 non fu inaspettata: stavo facendo bene a Cagliari"

Nel corso di un'intervista rilasciata a calciomercato.com, Franco Selvaggi ricorda la propria convocazione per i Mondiali di Spagna '82, giunta grazie alle sue prestazioni con la maglia del Cagliari: "Sapevo che sarei partito per la Spagna per fare il vice-Rossi, la convocazione di Bearzot non fu inaspettata perché a Cagliari stavo facendo bene. Il mister mi fece esordire già nell’81 e ho dato anch’io un piccolo contributo durante le qualificazioni, ma in Spagna fu il torneo di Paolo e sono contento che sia andata così. Da anni avevamo un rapporto stupendo, eravamo amici fuori dal campo. Qualcuno ogni tanto mi chiede cosa darei per tornare indietro ed entrare almeno un minuto, ma dico che giocare tanto per giocare ha poco senso. Non è una presenza che legittima un titolo mondiale". Questione di scelte: "Come me, non misero piede in campo Baresi, Vierchowod, Dossena e Massaro.

Gente di un certo livello. Bearzot ha sempre voluto due giocatori con le stesse caratteristiche per ogni ruolo, per evitare di dover cambiare sistema di gioco in caso di infortuni. La forza di quel gruppo fu proprio la consapevolezza, ognuno capì il proprio compito. C’era grande rispetto tra compagni, senza invidie. E nelle sfide in allenamento, i titolari non avevano mai vita facile".