Salernitana, è febbre granata: oltre 30mila tifosi all'Arechi. E Venezia-Cagliari alimenta già polemiche
La scaramanzia regna sovrana e nessuno vuol sentire parlare di festa. Anzi, c'è la consapevolezza - e la preoccupazione - che l'Udinese verrà a Salerno per giocare una grande partita senza regalare nulla, proprio come ha fatto l'Empoli sabato scorso.
Tanto per rendere l'idea, la società aveva deciso di produrre una maglietta celebrativa da vendere prima della gara, ma l'iniziativa è stata immediatamente stoppata dal pubblico. E poi ci sono le polemiche legate alla sfida tra Venezia e Cagliari, con alcuni siti sardi che avevano parlato di minacce ai calciatori dell'Udinese per poi ritrattare e ammettere la gaffe. Anzi, i cento tifosi attesi da Udine saranno accolti nel migliore dei modi ed accompagnati a visitare le bellezze della città nelle ore precedenti. "Lo sponsor del Venezia è un'azienda che fa capo al presidente del Cagliari" scrivono in tanti sui social sollecitando l'attenzione della proprietà granata, altri invece si soffermano sulla scelta del club veneto di non convocare giocatori di livello (vedi Henry, Nsame o Aramu). Ma sono discorsi davvero sterili: la professionalità delle due società è fuori discussione e in campo si giocherà ad armi pari senza risparmiare una sola goccia di sudore. C'è poi chi ritorna sulla consueta polemica arbitrale, ricordando il precedente tra il Cagliari e Mazzoleni e le parole al veleno del presidente del Benevento Oreste Vigorito. Prima di una partita determinante ci sta che ognuno giochi le proprie carte, ci mancherebbe. Accade così da quando esiste il calcio. Ma la Salernitana non ha alibi: è artefice del proprio destino, affronta un'ottima squadra che però ha stimoli diversi e una clamorosa mancata vittoria non avrebbe altre responsabilità se non le proprie.