
L'Udinese scaccia il momento negativo nonostante la coperta corta: due i protagonisti inattesi
L’Udinese ritrova la vittoria a due mesi di distanza dal successo interno contro il Parma e 71 giorni dopo l’aver espugnato il Via del Mare di Lecce per 0-1. I ragazzi di Runjaic battono per 1-2 il Cagliari e mandano ancora più indietro le ombre che si erano allungate dopo le cinque sconfitte consecutive, interrotte con il pareggio a reti bianche contro il Bologna. Nonostante le tante assenze e una gara ricca comunque di sbavature tecniche, i bianconeri sembrano aver ritrovato almeno in parte la verve di inizio anno, trovando in Zarraga e Kristensen due protagonisti inattesi.
Senza Lucca e Thauvin, con Ekkelenkamp decisamente non al top a cui aggiungere le squalifiche di Ehizibue e Payero, Runjaic si è ritrovato con la coperta un po’ corta per questa gara. Il tecnico opta quindi per la riconferma del 3-5-1-1 con il ritorno di Bijol al centro della difesa. La vera sorpresa nelle scelte iniziali è quella di tenere Iker Bravo per i cinque cambi, mantenendo un centrocampista a supporto di Davis. Si rivedono a tratti quei concetti che il mister stava portando avanti almeno fino al ko della sua coppia d’attacco: pressione immediata sul portatore di palla avversario e difesa abbastanza alta per mandare subito fuori giri i velocisti avversari, in questo caso Luvumbo.
I ritmi per lunghi tratti sono da gara da fine stagione, ma comunque è un’Udinese che riesce a portare pericoli dalle parti di Caprile, anche se inizialmente Davis fatica un po’ a connettersi con la gara. Ci pensa Rui Modesto ad approfittare di un errore di Luperto per servire a Zarraga la sfera del primo gol e chissà che l’ex AIK non possa con questa prestazione aver convinto Runjaic a considerarlo di più nelle gerarchie con Ehizibue. Poi un errore con la difesa alta costa caro e Zortea pareggia, con alcuni difetti di concentrazione che non fanno ancora parte del tutto del passato. Nella ripresa però i bianconeri mantengono un piglio discreto e Kristensen su corner trova la sua prima gioia in Italia, che vale i tre punti.
La squadra ancora non si è scrollata di dosso tutti i problemi e chiaramente attende di poter riavere in organico almeno parte degli assenti, ma la rotta sembra ora invertita. Adesso contro il Monza l’Udinese andrà a caccia di altri tre punti per avvicinare quella quota 48 che sarebbe la migliore degli ultimi 12 anni, mentre la lotta per il decimo posto resta accesa viste le frenate del Torino, anche se il Como sembra ad oggi la compagine più lanciata per chiudere la metà sinistra della classifica.
Senza Lucca e Thauvin, con Ekkelenkamp decisamente non al top a cui aggiungere le squalifiche di Ehizibue e Payero, Runjaic si è ritrovato con la coperta un po’ corta per questa gara. Il tecnico opta quindi per la riconferma del 3-5-1-1 con il ritorno di Bijol al centro della difesa. La vera sorpresa nelle scelte iniziali è quella di tenere Iker Bravo per i cinque cambi, mantenendo un centrocampista a supporto di Davis. Si rivedono a tratti quei concetti che il mister stava portando avanti almeno fino al ko della sua coppia d’attacco: pressione immediata sul portatore di palla avversario e difesa abbastanza alta per mandare subito fuori giri i velocisti avversari, in questo caso Luvumbo.
I ritmi per lunghi tratti sono da gara da fine stagione, ma comunque è un’Udinese che riesce a portare pericoli dalle parti di Caprile, anche se inizialmente Davis fatica un po’ a connettersi con la gara. Ci pensa Rui Modesto ad approfittare di un errore di Luperto per servire a Zarraga la sfera del primo gol e chissà che l’ex AIK non possa con questa prestazione aver convinto Runjaic a considerarlo di più nelle gerarchie con Ehizibue. Poi un errore con la difesa alta costa caro e Zortea pareggia, con alcuni difetti di concentrazione che non fanno ancora parte del tutto del passato. Nella ripresa però i bianconeri mantengono un piglio discreto e Kristensen su corner trova la sua prima gioia in Italia, che vale i tre punti.
La squadra ancora non si è scrollata di dosso tutti i problemi e chiaramente attende di poter riavere in organico almeno parte degli assenti, ma la rotta sembra ora invertita. Adesso contro il Monza l’Udinese andrà a caccia di altri tre punti per avvicinare quella quota 48 che sarebbe la migliore degli ultimi 12 anni, mentre la lotta per il decimo posto resta accesa viste le frenate del Torino, anche se il Como sembra ad oggi la compagine più lanciata per chiudere la metà sinistra della classifica.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano