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Come (non) cambia l'Atalanta con l'arrivo di Ivan JuricTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:15Serie A
di Marco Conterio

Come (non) cambia l'Atalanta con l'arrivo di Ivan Juric

Continuità. La scelta di passare da Gian Piero Gasperini a Ivan Juric in casa Atalanta è stata inequivocabilmente segnata dalla volontà di non stravolgere la propria filosofia. Seguire una via e una strada maestra senza perdere il mirino, il binario. Passare dal maestro all'allievo, per eccellenza, è la fotografia di una società che non è spaventata dal cambiamento, che non è intimorita dai salti nel vuoto. Ma che ha un'idea ferma e chiara, netta e decisa. E allora perché cambiare per il puro gusto di? Perché stravolgere quel che ha funzionato per così tanti anni?

L'Atalanta non cambia. Magari perderà degli uomini, cederà dei giocatori. Ma la filosofia, l'intensità, la densità, l'aggressività, resteranno sempre le stesse. Il pressing a tutto campo, il non aver paure e timori del concedere l'uno contro uno anche ai giocatori avversari di maggior talento, andando a cercare di prendere il pallone nella metà campo avversaria. Ecco cosa non cambierà. Lo spogliatoio saranno semmai travolti dall'entusiasmo metal di Ivan Juric, che è stato ferito dall'esperienza alla Roma, dove è andato forse incosciente del peso che lo avrebbe travolto. Che è rimasto scottato da una società, il Southampton, che già dal suo arrivo aveva già i remi in barca.


Potranno partire dei giocatori, sì. Mateo Retegui o Ademola Lookman. Ederson o chi per lui. Però ci sono delle garanzie che non passano. La famiglia Percassi. Il ds Tony D'Amico, la cui firma è in calce nella scelta di Ivan Juric e non è certo un caso. Nel segno di una nuova continuità.