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Belotti: "Nelle ultime stagioni sono arrivato a centimetri da ogni cosa". E parla di PisacaneTUTTO mercato WEB
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ieri alle 19:23Serie A
di Tommaso Bonan

Belotti: "Nelle ultime stagioni sono arrivato a centimetri da ogni cosa". E parla di Pisacane

"A Lecce è stata una serata perfetta, vincere e convincere a prescindere dai due gol, che mi fanno ovviamente contento, ma la cosa più bella di Lecce è stata come abbiamo interpretato la partita. Nonostante lo svantaggio iniziale la squadra è stata brava a ribaltare il risultato. I due gol sono stati la ciliegina sulla torta, è stato un gran bel risultato”. Parole di Andrea Belotti, neo attaccante del Cagliari, che dopo il suo esordio in rossoblù (avvenuto appunto nella gara interna contro il Parma), e la prima doppietta – venerdì scorso a Lecce – ha incontrato i media in conferenza stampa all’Unipol Domus per fare il punto sull’attualità della squadra e andare nel dettaglio su ciò che l’ha portato in Sardegna. Ecco le sue parole riportate dai canali ufficiali: L'accoglienza a Cagliari - "Non mi aspettavo che i tifosi alla prima partita mi chiamassero subito sotto la curva, non me l’aspettavo e mi ha toccato nel profondo, non mi ero accorto che mi volessero lì ed è stato Deiola a indicarmi di andare, una bella emozione. Mi ha fatto capire l’importanza di una tifoseria che tiene tanto a ogni giocatore che dà tutto per questa maglia. Motivo in più per noi per regalare soddisfazioni. La Società mi ha fatto capire che mi voleva fortemente, mi hanno dato tante sicurezze e tanta fiducia e per me questo è prioritario”. I numeri - "Nelle ultime stagioni sono arrivato a centimetri da ogni cosa, il giudizio magari può cambiare se a Roma vinci l’Europa League e non perdi in finale, idem a Firenze con la Conference. L’attaccante è chiamato a determinare, si guardano soprattutto i numeri, ma dentro una partita ci possono essere tante dinamiche e tanti episodi. L’attaccante deve essere anche utile ad aiutare un compagno a segnare. In termini numerici non sono state annate superlative ma a livello di squadra penso di aver dato qualcosa di importante in ogni contesto. A Como invece è stato un po’ diverso, sono arrivato prima di tutti i grandi acquisti e non ho avuto tanta continuità, forse il mio modo di stare in campo non era perfettamente idoneo alle caratteristiche che chiedeva l’allenatore e alla sua idea di calcio, ma ci sta”. Il rapporto con Pisacane - "Il mister ha grande conoscenza tecnico-tattica, mette tutti in ritmo, tiene tutti sulla corda, ed è fondamentale perché nel corso di una stagione c’è bisogno di tutti. Avevo visto la gara di Napoli, prima di arrivare qui, una squadra organizzata e non passiva al cospetto di una big, mi ha fatto una bella impressione poche ore prima del mio arrivo nell’Isola. Ho chiamato io Pisacane, volevo esprimergli la mia volontà di venire a Cagliari e mi premeva fargli capire che fisicamente non ero indietro ma che, con il lavoro, sarebbe arrivato tutto. È strano trovare in panchina uno con cui hai battagliato tanto in campo, però nel calcio capita, mi era successo anche con De Rossi a Roma".