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Totti: "Per sopportare Cassano serviva il Lexotan. Serie A di oggi più scarsa rispetto al 2000"
Francesco Totti, ex capitano della Roma e bandiera del calcio italiano, ha rilasciato alcune dichiarazioni ospite di BoboTv su Twitch: Io e Cassano? Da quando è arrivato a Roma non abbiamo più vinto nulla (ride, ndr). Se mi avesse ascoltato un minimo sarebbe rimasto a Roma altri 20 anni. Si è fatto abbindolare da altre persone e non ci ha capito più un cazzo. Con Antonio ho vissuto i momenti più belli della mia carriera, con lui giocavo ad occhi chiusi. All’inizio dormiva anche a casa mia. Dovevo prendere il Lexotan la sera. Non eravamo neanche fratelli, ma amici.
Se abbiamo mai litigato in maniera pesante?
"Con Antonio quando ci discutevi smetteva di parlarti. Neanche ti salutava. Zero. Come quando andò via da Roma. Ci fu una discussione con la società e decise che era colpa mia e Montella. Non ci ha più parlato. Cassano è il Marzullo del calcio: si fa le domande e si da pure le risposte. Ogni volta che apriva bocca non sapevi cosa sarebbe potuto succedere. Portava gioia, ma al tempo stesso uno ne bastava".
La Roma con Cassano?
"Sai che non so se la squadra era più forte quella dello scudetto o quella dell’anno successivo. Eravamo una squadra completa in ogni zona del campo. Era impossibile non vincere".
La Serie A ad inizio anni 2000?
"Impossibile paragonarla a quella di oggi. Anche quelle più basse in classifica avevano giocatori di livello. E non solo uno. Anche se andavi a Brescia e Bologna c’erano fior fiori di giocatori. Adesso il livello si è abbassato e non serve più la qualità, ma bisogna costruire il calciatore".
La Fiorentina di Adani?
“Mamma mia che botte con Repka. Entrava in campo con i guantoni. Poi era piena zeppa di campioni”
A breve il servizio completo.
Se abbiamo mai litigato in maniera pesante?
"Con Antonio quando ci discutevi smetteva di parlarti. Neanche ti salutava. Zero. Come quando andò via da Roma. Ci fu una discussione con la società e decise che era colpa mia e Montella. Non ci ha più parlato. Cassano è il Marzullo del calcio: si fa le domande e si da pure le risposte. Ogni volta che apriva bocca non sapevi cosa sarebbe potuto succedere. Portava gioia, ma al tempo stesso uno ne bastava".
La Roma con Cassano?
"Sai che non so se la squadra era più forte quella dello scudetto o quella dell’anno successivo. Eravamo una squadra completa in ogni zona del campo. Era impossibile non vincere".
La Serie A ad inizio anni 2000?
"Impossibile paragonarla a quella di oggi. Anche quelle più basse in classifica avevano giocatori di livello. E non solo uno. Anche se andavi a Brescia e Bologna c’erano fior fiori di giocatori. Adesso il livello si è abbassato e non serve più la qualità, ma bisogna costruire il calciatore".
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