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Anfield è un sogno: Napoli, la gara della svolta è la prossimaTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 28 novembre 2019, 09:45Il corsivo
di Ivan Cardia

Anfield è un sogno: Napoli, la gara della svolta è la prossima

Non c’è un modo per spiegare a chi non vi sia stato cos’è Anfield. Le immagini, i suoni, qualsiasi riproduzione non renderà mai l’idea di ciò che lo stadio del Liverpool può trasmettere. Ti vibra qualcosa dentro, quanto senti la Kop cantare You’ll never walk alone. Anfield è un sogno, il sogno di qualsiasi appassionato di calcio. Ti motiva e Carlo Ancelotti, che di queste cose è pur sempre un grande conoscitore, lo aveva spiegato benissimo. Che il Napoli potesse caricarsi anche solo dell’atmosfera: la bellezza è universale, anche un avversario ti può ispirare. Così è stato: ieri non si è vista una spumeggiante, divertente, fantasiosa. Ma si è vista una squadra con la voglia di lottare, di riprendersi il tempo perso. Una squadra con un obiettivo e il desiderio, comune a tutti i suoi componenti, di raggiungerlo.

Anfield è un sogno, ma è anche un unicum. E domenica il Napoli non si giocherà ad Anfield, ma al San Paolo. Che fa un po’ specie pensare sia stato costruito 60 anni dopo e sembri averne 200 in più, ma questo è un altro discorso, molto più complesso. Domenica il Napoli non giocherà contro il Liverpool, ma contro il Bologna. E da lì si capirà se questo 1-1 di ieri sera, oltre ad aver sostanzialmente ipotecato il passaggio degli azzurri agli ottavi, sia stato davvero la gara della svolta. È il risvolto della medaglia: le grandi partite ti caricano. Ma 90 minuti col coltello fra i denti contro la squadra campione d’Europa non bastano, se nella partita successiva non ti confermi. E poi non ti ripeti ancora, e ancora, e ancora.


Arriva la pax Aureliana? Ieri il presidente azzurro ha twittato dopo la vittoria. Ha scritto di gufi e condizionamenti esterni. Come se i casi del Napoli non nascessero in realtà tutti dall’interno: Mertens e Callejon definiti strapagati, il ritiro imposto e poi rifiutato, le multe, l’improbabile accusa a Elmas di aver violato il silenzio stampa. La verità è che il Napoli determinati problemi se li è creati da solo, ma può essere sulla strada giusta per risolverli, o almeno portarseli fino al termine della stagione senza che quest’ultima sia compromessa. Dopo la piccola impresa di Anfield, venerdì sarà una giornata determinante: nell’incontro con i calciatori ci si aspettano grossi passi in avanti di ADL. Il giocattolo non funziona, senza i suoi ingranaggi, e probabilmente presidente, allenatore, squadra hanno capito tutti la stessa cosa: va messo un punto. E ripartire, ché la lotta scudetto sarà pure andata, ma il resto della stagione si può ancora recuperare. A patto che la gara della svolta non sia stata quella di Anfield, un sogno bellissimo, ma la prossima. E poi ancora la prossima, finché dare il 100%, tutti insieme, non tornerà la normalità.