
Nel calcio la testa viene prima delle gambe: Valenti condanna il Parma ad un finale da apnea
L'Empoli torna a vincere a più di cinque mesi dall'ultimo successo in campionato e complica il finale di stagione del Parma. Una mazzata per la squadra di Chivu, che con la seconda sconfitta consecutiva piomba nuovamente nel pieno della lotta per non retrocedere. Il margine si riduce e il calendario fa tremare i tifosi gialloblu, visto che restano da affrontare solo Napoli e Atalanta. Questo è un risultato che fa malissimo, perché il Parma perde l'ennesimo scontro diretto e ora trema. L'unica cosa da evitare era permettere all'Empoli di accorciare e soprattutto ritrovare entusiasmo e consapevolezza in vista del finale di stagione. Bastava strappare un punto, ma nel finale l'Empoli dell'ex D'Aversa l'ha vinta con Anjorin. Un risultato che pesa, ma come è arrivata questa sconfitta?
Alla vigilia Chivu aveva confermato la profonda fiducia nei suoi ragazzi, dichiarando di vedere una squadra sempre più matura e capace di gestire i momenti della partita. Dopo la gara di ieri, verrebbe da dire che forse non è un discorso che si può fare per tutti i componenti della rosa. Infatti, la partita il Parma l'ha persa alla mezz'ora, quando Fabbri ha estratto il secondo giallo per Valenti, che nella gara più delicata della stagione ha ben deciso di lasciare i suoi compagni in dieci, condannandoli ad un finale di stagione da apnea. Un doppio giallo nel giro di pochi minuti: il primo, inaccettabile e inspiegabile, per un fallo di reazione. Il secondo invece per una trattenuta su Esposito, prima lasciato libero di attaccare la porta e poi steso da ultimo uomo. Due errori davvero imperdonabili: come si può staccare la spina e commettere un'ingenuità di questo tipo in una partita così delicata?
Questo conferma come nel calcio, prima delle gambe, sia importante la testa. C'è però da riconoscere che la squadra, invece che abbattersi, ha continuato a lottare ed è rimasta in partita. Non era semplice, ma la squadra di Chivu ci ha messo carattere ed è andata a prendersi il pareggio con un'incornata di Djuric, che ha fatto valere centimetri ed esperienza. Nel finale però è arrivata la beffa, con la conclusione spettacolare di Anjorin che ha reso vano il grande lavoro fatto in dieci. Sbagliato, però, dare tutte le colpe della sconfitta a Valenti: il Parma infatti è passato in svantaggio prima del rosso, facendosi sorprendere su uno schema da calcio d'angolo. Insomma, per un motivo o per un altro il Parma perde una partita decisiva e se gli episodi sono sempre sfavorevoli, vuol dire che hai delle colpe.
Ora il Parma è atteso da due settimane di fuoco. Di certo sarà importante che le inseguitrici perdano qualche punto per strada, ma il Parma ora deve affrontare prima Napoli e poi Atalanta con la consapevolezza di dover far punti. Vero che i crociati hanno spesso fatto bene contro le big, ma al Tardini arriva un Napoli in lotta scudetto e a Bergamo vincere all'ultima giornata non sarà per nulla semplice. Per Chivu viene il momento più difficile: bisogna riaccendere un gruppo che esce con le ossa rotte dopo questa trasferta e deve evitare di subirla troppo psicologicamente. Il futuro si decide adesso, ma il Parma, dopo essersi spianato la strada verso la salvezza, si è complicato la vita da solo.
Alla vigilia Chivu aveva confermato la profonda fiducia nei suoi ragazzi, dichiarando di vedere una squadra sempre più matura e capace di gestire i momenti della partita. Dopo la gara di ieri, verrebbe da dire che forse non è un discorso che si può fare per tutti i componenti della rosa. Infatti, la partita il Parma l'ha persa alla mezz'ora, quando Fabbri ha estratto il secondo giallo per Valenti, che nella gara più delicata della stagione ha ben deciso di lasciare i suoi compagni in dieci, condannandoli ad un finale di stagione da apnea. Un doppio giallo nel giro di pochi minuti: il primo, inaccettabile e inspiegabile, per un fallo di reazione. Il secondo invece per una trattenuta su Esposito, prima lasciato libero di attaccare la porta e poi steso da ultimo uomo. Due errori davvero imperdonabili: come si può staccare la spina e commettere un'ingenuità di questo tipo in una partita così delicata?
Questo conferma come nel calcio, prima delle gambe, sia importante la testa. C'è però da riconoscere che la squadra, invece che abbattersi, ha continuato a lottare ed è rimasta in partita. Non era semplice, ma la squadra di Chivu ci ha messo carattere ed è andata a prendersi il pareggio con un'incornata di Djuric, che ha fatto valere centimetri ed esperienza. Nel finale però è arrivata la beffa, con la conclusione spettacolare di Anjorin che ha reso vano il grande lavoro fatto in dieci. Sbagliato, però, dare tutte le colpe della sconfitta a Valenti: il Parma infatti è passato in svantaggio prima del rosso, facendosi sorprendere su uno schema da calcio d'angolo. Insomma, per un motivo o per un altro il Parma perde una partita decisiva e se gli episodi sono sempre sfavorevoli, vuol dire che hai delle colpe.
Ora il Parma è atteso da due settimane di fuoco. Di certo sarà importante che le inseguitrici perdano qualche punto per strada, ma il Parma ora deve affrontare prima Napoli e poi Atalanta con la consapevolezza di dover far punti. Vero che i crociati hanno spesso fatto bene contro le big, ma al Tardini arriva un Napoli in lotta scudetto e a Bergamo vincere all'ultima giornata non sarà per nulla semplice. Per Chivu viene il momento più difficile: bisogna riaccendere un gruppo che esce con le ossa rotte dopo questa trasferta e deve evitare di subirla troppo psicologicamente. Il futuro si decide adesso, ma il Parma, dopo essersi spianato la strada verso la salvezza, si è complicato la vita da solo.
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