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PUBG: come il Mobile ha salvato il Battle Royale di Blue Hole
lunedì 19 luglio 2021, 09:36Editoriale
di Francesco Lombardo
per Esportsweb.it

PUBG: come il Mobile ha salvato il Battle Royale di Blue Hole

Il titolo della Blue Hole ha superato la crisi della versione PC lanciandosi sul mobile: è un successo senza precedenti a livello globale.

La versione mobile del proprio titolo PC, o console, è ormai una prassi consolidata. Lo abbiamo visto recentemente con League of Legends: Wild Rift o Teamfight Tactics, entrambi titoli Riot Games; lo ha fatto Call of Duty, sperimentando una versione molto simile con competizioni, mondiali, annesse. Ma se dovessimo rintracciare un titolo in particolare che ha segnato un solco netto e profondo in questa prassi è PlayerUnknown’s Battlegrounds, che tutti conosciamo come PUBG.

Il primo Battle Royale a prendersi la scena globale già nel 2017, sostanzialmente il primo a diventare mainstream grazie ai numerosi content creator che lo portarono su Youtube e Twitch, nemmeno un anno dopo era già stato relegato a ruolo di comprimario dall’esplosione mediatica di Fortnite, divenuto in poco tempo il Battle Royale per eccellenza. PUBG, che pagava il non essere un gioco free-to-play e una ambientazione troppo realistica e poco appetibile per i casual, negli anni ha dovuto reinventarsi proponendo la sua versione mobile, ottenendo persino la rivincita sul suo storico rivale Fortnite. Di entrambi esistono infatti le versioni mobile ma del secondo quasi non se ne vede traccia, mentre il primo è senza dubbio uno dei titoli più giocati al mondo. E adesso arrivano i dati a confermarlo.

Nel primo trimestre del 2021, secondo i dati raccolti da Statista, PUBG Mobile ha sperimentato la più alta crescita nel mobile gaming con 832 milioni $ di fatturato, davanti di 200 milioni $ al secondo in classifica rappresentato da Honor of Kings (gioco di Tencent che in Occidente è stato pubblicato come Arena of Valor) con 664 milioni $. Nella stessa classifica, giusto per far comprendere l’importanza di tali numeri, troviamo anche titoli prettamente casual come Pokemon Go (447 milioni $) in quinta posizione e Candy Crush Saga (376 milioni $) in nona posizione.

Per PUBG Mobile è un successo anche in termini personali. Rispetto allo stesso periodo del 2020 il fatturato è diminuito, seppur di poco, ma rispetto all’ultimo trimestre del 2020 è cresciuto del 28%, spinto probabilmente anche dal suo reparto competitivo. Uno dei segreti di PUBG Mobile infatti è di essere un titolo appetibile sia per chi vuole competere sia per i giocatori più occasionali, ma anche per gli spettatori, essendo facilmente godibile e spettacolare. Tanto che Tencent, che di PUBG si occupa per la parte esports, ha sostanzialmente deciso di “mollare” la sezione PC, per dirla in termini concreti, e di spingere invece enormemente su quella mobile. Le PUBG Global Championship per la stagione 2020/2021 hanno registrato il più alto montepremi di sempre per una competizione esports su mobile: 14 milioni di $. Mai si era arrivati a tanto anche perché, detto in modo schietto, nessuno fino a quel momento aveva deciso di puntare davvero così tanto sul mobile, ritenuta quasi una presenza accessoria, necessaria per coinvolgere più pubblico, e non un fattore che potesse essere protagonista della scena.

Il successo di PUBG Mobile ha anche comportato attriti geopolitici tra India e Cina. Il gioco, gestito come anticipato da Tencent, uno dei più importanti gruppi aziendali cinesi, è stato bandito in India, nazione che vanta non solo centinaia di migliaia di giocatori ma persino alcuni tra i migliori al mondo. Il motivo dell’esclusione ordita dal governo indiano è da rintracciare nelle scaramucce di confine tra i due paesi asiatici ma è nell’intera ottica geopolitica dell’area che andrebbe valutata la questione, con l’India preoccupata delle possibili ingerenze di Tencent, e pertanto indirettamente del governo cinese, nel tempo libero dei propri cittadini più giovani.

Non solo notizie negative, però. PUBG Mobile ha infatti annunciato di recente un torneo mondiale con ben 3 milioni di dollari di montepremi in beneficenza organizzato insieme a Gamers Without Borders, organizzazione no-profit che si occupa di sensibilizzare il mondo del gaming e dell’esports verso cause più nobili. Saranno 32, i migliori al mondo, i team invitati a partecipare a partire dal 22 luglio: suddivisi in due divisioni, ognuna consacrerà il proprio campione. I migliori team di ogni divisione avranno la possibilità di scegliere da un elenco di associazioni a quale organizzazione umanitaria inviare la propria quota di montepremi, in particolare con l’obiettivo di sostenere la lotta al Covid19.