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È QUASI SETTEMBRE, MA PER I COLPI DOVREMO ASPETTARE ANCORA. CHIESA E L’INPUT DAGLI STATES: NON SI VENDE PER MENO DI 60 MILIONI. PRADÈ LAVORA SU PISTE AMBIZIOSE: TORREIRA E MARTINEZ SONO I PREFERITI, PER IL BOMBER INVECE SI ATTENDE L’OCCASIONE
mercoledì 26 agosto 2020, 00:00L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

È QUASI SETTEMBRE, MA PER I COLPI DOVREMO ASPETTARE ANCORA. CHIESA E L’INPUT DAGLI STATES: NON SI VENDE PER MENO DI 60 MILIONI. PRADÈ LAVORA SU PISTE AMBIZIOSE: TORREIRA E MARTINEZ SONO I PREFERITI, PER IL BOMBER INVECE SI ATTENDE L’OCCASIONE

Tra pochi giorni sarà settembre, ma per i colpi viola dovremo ancora aspettare. Se pensiamo all’entusiasmo che portò Commisso un anno fa, alle aspettative e alle ambizioni nate con il suo arrivo, è normale che un pizzico di delusione ci sia. Il primo anno, si era detto, doveva essere di assestamento. Un periodo necessario per conoscersi e dare il tempo al nuovo presidente di organizzare la riscossa viola. Nell’immaginario collettivo questa invece doveva essere l’estate del rilancio definitivo, della campagna acquisti decisiva per tornare a pensare a una Fiorentina competitiva a grandi livelli, capace di battersi con le altre per un posto in Europa. Il Covid però ha cambiato tutto. I tempi per fare mercato sono strettissimi, le risorse molto meno illimitate di quanto si poteva credere. In questi mesi la Fiorentina ha speso tanto di ingaggi e perso milioni di incassi, senza dimenticare che gli investimenti fatti a gennaio pesano sul bilancio e che la questione stadio pesa come un macigno. Anche e sopratutto agli occhi di Rocco. In più, a complicare ulteriormente i piani, c’è sempre il caso Chiesa, che resta lì, irrisolto, con il rinnovo molto lontano e le pretendenti che latitano.

Di sicuro, in questa intricata vicenda, c’è l’input arrivato dagli States: Chiesa può andarsene, ma il prezzo resta alto. Almeno 60 milioni. Altrimenti Fede resterà ancora in viola, anche a costo di rischiare di perderlo a zero. In questo contesto complicato, Pradè si muove in punta di piedi. Sonda piste ambiziose, ma per ora non affonda il colpo. Thiago Silva era una grande idea, ma il Chelsea ha sbaragliato la concorrenza offrendo un ingaggio da 10 milioni netti. A queste cifre, la Fiorentina sarà sempre tagliata fuori da qualunque trattativa. Per il centrocampo è viva l’idea Torreira, ma anche Javi Martinez (più mediano del collega, ma con un curriculum top) sarebbe un rinforzo in grado di far alzare il livello della mediana viola. Dalla Germania dicono che si può fare per 10 milioni: il problema è la concorrenza, visto che il giocatore del Bayern è cercato anche da squadre di Champions.

Per l’attacco poi, il problema è ancora più grande, perché le richieste sono altissime, soprattutto se si cerca un uomo da 20 gol l’anno. Piatek, onestamente, al momento non garantisce un salto di qualità evidente, mentre i vari Belotti, Mandzukic, Higuain e compagnia sembrano autentiche chimere. Aspettare insomma è l’unica possibilità che resta alla Fiorentina, in attesa che l’effetto domino del mercato (c’è un certo Messi che potrebbe addirittura lasciare il Barça, di fatto dando il via alle danze delle big europee) crei quell’occasione che aspetta Iachini. Proprio Beppe nel frattempo sta già lavorando per partire forte e proprio per questo ha chiesto e ottenuto di giocare almeno tre amichevoli (la prima domenica contro la Primavera, le altre probabilmente contro Arezzo e Lucchese o comunque con squadre toscane, per evitare al minimo i rischi di contagio che porta una trasferta).

Ripartire con lo stesso allenatore e con una squadra che si conosce già, potrebbe essere un bel punto di forza. Al via del campionato mancano meno di tre settimane, se il Covid non ci mette lo zampino (Pulgar, ricordiamolo, è già ai box), la Fiorentina ha tutte le carte in regola per essere tra le squadre più pronte a ripartire. La stagione è finita bene, la squadra è con Iachini. Eppoi ci son sempre quei benedetti emendamenti la cui discussione comincerà proprio oggi in Parlamento. Dovesse esserci uno spiraglio vero per il Franchi e per il nuovo stadio viola, l’umore di Rocco, c’è da starne certi, cambierebbe di colpo. E con lui anche il mercato viola.