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Palladino si gioca il futuro in sette giorni, Betis-Roma-Betis per continuare a sognare. Il rientro di Kean fondamentale, la squadra è sempre stata con lui e lo farà sentire ancora più importante. Dodo scalpita per giovedì prossimoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

Palladino si gioca il futuro in sette giorni, Betis-Roma-Betis per continuare a sognare. Il rientro di Kean fondamentale, la squadra è sempre stata con lui e lo farà sentire ancora più importante. Dodo scalpita per giovedì prossimo

Prima il Betis, poi la Roma e poi ancora il Betis. La Fiorentina è al bivio stagionale e i sette giorni che andranno dalla semifinale di andata di Conference League a quella di ritorno saranno un crocevia senza appello. Da una parte la possibilità di raggiungere la terza finale consecutiva nella competizione UEFA e battere per la seconda volta in stagione i giallorossi, scavalcandoli in classifica e mandando un segnale forte al campionato, dall'altra quella di abbandonare la coppa europea al penultimo atto e uscire sconfitti dall'Olimpico, con il percorso che si complicherebbe tantissimo. Nel mezzo altre possibiltà, non in Conference, ma in campionato, con il pareggio a Roma che terrebbe comunque aperto qualsiasi discorso. Inevitabilmente i fari sono puntati su Raffaele Palladino che grazie alle ultime due vittorie consecutive in Serie A si è rilanciato fortemente anche nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions League.

Il tecnico si gioca il futuro.
In tutto questo, oltre ad avere la possibilità di fare la storia della Fiorentina, il tecnico si giocherà anche il suo futuro. È inevitabile, inutile nascondersi, perché i risultati determinano tutto nel calcio e nelle decisioni dei club, soprattutto quando di parla di allenatori. Vincere la Conference e qualificarsi in Europa garantirebbe a Palladino la continuità, arrivare ottavo e perdere la semifinale con il Betis metterebbe molto dubbi nella testa della dirigenza della società. Ecco perché, oggi, è impossibile fare previsioni e la sensazione è che già a partire da venerdì prossimo, 9 maggio, il quadro potrebbe essere più chiaro. Dosare le forze, a questo punto dell'anno, sarà impossibile e il compito principale di Palladino sarà quello di lavorare sulla testa dei calciatori, sul lato mentale più che su quello fisico. In campo dovranno andare sempre e solo i migliori, il tempo degli esperimenti è finito da tempo e lo stiamo vedendo con il passare delle settimane: adesso è il momento di raccogliere quanto è stato seminato in questi ultimi mesi.

Kean e Dodo.
Tutto questo sarebbe molto più facile se la rosa fosse al completo e sono due i nomi che ci interessano di più, quelli di Moise Kean e di Dodo. Situazioni completamente diverse, lo sappiamo molto bene, ma destini che riguardano da vicino l'esito di questa stagione della Fiorentina. Rivedere l'attaccante classe 2000, al quale mandiamo un abbraccio sentito, al Viola Park, con quel piccolo sorriso mostrato anche ai fotografi, è la notizia più bella del martedì che si siamo appena lasciati alle spalle. Senza, giustamente, addentrarci nei particolari che lo hanno costretto a lasciare il ritiro di Cagliari otto giorni fa per motivi personali, la speranza è che possa tornare subito al 100%, per lui stesso, in modo da ripartire nel migliore dei modi, e anche per la squadra, vista l'importanza del numero 20 in campo. Per Dodo invece sarà questione di tempo di guarigione dopo l'operazione per l'appendicite che lo ha colpito prima della partita contro l'Empoli. Il brasiliano scalpita, non vuole mancare l'appuntamento con questo finale di stagione tutto da vivere e se tutto dovesse andare come speriamo lo potremmo rivedere già in campo nella sfida di ritorno contro il Betis. Due pedine in più, fondamentali, per scrivere pagine di storia. La Fiorentina è pronta a giocarsi tutto.