
Che storia Ranieri, da fuori rosa a capitano. Iniziò tutto a Moena, fino alle lacrime per Bergomi
Sulle colonne sportive de La Nazione si esalta il percorso fatto fin qui da Luca Ranieri con la Fiorentina, tanto da diventare il capitano e uno dei leader più apprezzati dello spogliatoio. Iniziò tutto nel luglio 2022, quando non rientrava nei convocati di Italiano per il ritiro di Moena. Il buon campionato in prestito alla Salernitana non gli è bastato. In quel momento è fuori dalla Fiorentina con tutte e due le scarpe. Una beffa dopo anni nel settore giovanile. Passano un paio di settimane, la prima squadra lavora in montagna e il 20 luglio arriva a sorpresa anche lui. Le prime sgambate sul sussidiario del ‘Benatti’ non possono far immaginare che quel ragazzo diventerà in un paio di campionati il capitano della Fiorentina. Si mette a disposizione, parte nelle retrovie. Sa bene di essere l’ultimo del gruppo. Il resto è storia nota.
Prima ha stupito nella difesa di Italiano, tanto da diventarne un vero e proprio punto fisso, poi si è preso la fascia ed è diventato un vero e proprio senatore. L'immagine emblematica in quel di Siviglia, oltre a quella del gol che tiene a galla la Fiorentina, è lui che carica la squadra prima del calcio d'inizio sotto allo spicchio dei tifosi viola. Dopo la gara col Betis si è anche commosso in diretta su Sky Sport di fronte ai complimenti di Beppe Bergomi. Attualmente il più presente in campo fra i compagni (3.640 minuti disputati in stagione, ha sorpassato Dodo complice l’appendicite del brasiliano), ha un contratto fino al 2028, ma è uno di quelli che può tranquillamente firmare a vita per la squadra nella quale è cresciuto come calciatore e come uomo. Per chiudere il cerchio c’è tempo, come del resto per il classico lieto fine della favola. Oggi Luca è il presente e il futuro della Fiorentina.







