
Fiorentina, la Conference una prigione che ha rallentato la crescita
Da Fiorentina-Twente a Betis-Fiorentina, dal preliminare del 18 agosto 2022 alla semifinale dell’8 maggio 2025, 994 giorni sono trascorsi con la Fiorentina e la Conference sempre insieme, unite, come in loop temporale. Il Corriere Fiorentino oggi in edicola analizza nel dettaglio il rapporto tra il club viola e la competizione nata nel 2021. Se a livello sportivo sono arrivate due finali e una semifinale, altri fattori hanno rallentato la crescita dei gigliati. Il primo è sicuramente quello economico. Dopo i 16,2 milioni dell’anno scorso l’attuale edizione ha prodotto 17,7 milioni per la Fiorentina, una cifra addirittura inferiore al solo premio partecipazione alla Champions League da oltre 18 milioni. C'è poi l'aspetto legato alla gestione del doppio impegno settimanale. Nel 2022-2023 la Fiorentina aveva ottenuto 15 punti perdendo una sola partita dopo i match europei della fase ad eliminazione diretta. Il trend è poi peggiorato: nell’edizione 2023-24, dopo le gare a eliminazione diretta e prima della finale, i punti furono appena 8 in 6 giornate. Quest'anno, in attesa dello scontro con il Venezia, la Fiorentina nelle 5 gare dopo gli impegni di Conference ha raccolto appena 7 punti con le sconfitte contro Napoli e Roma.
La Fiorentina ovviamente è prima per partite (40) giocate in Conference League. Dietro c'è il Gent a 36 ma per quanto riguarda i top5 campionati il distacco con le altre è abissale. Soprattutto le formazioni che hanno vinto questa competizione hanno beneficiato di una crescita immediata, raggiungendo la fase ad eliminazione diretta dell'Europa League, la Roma addirittura la finale, oppure la qualificazione alla Champions League dal campionato. Adesso in campionato la Fiorentina è ottava e se bene ancora la matematica non escluda nessun obiettivo, un ritorno in Conference League è uno degli scenari più plausibili oltre al mancato raggiungimento dell'Europa.







