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Tornerà indietro Commisso dalla sua decisione umorale? Non si può non essere contenti per ItalianoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

Tornerà indietro Commisso dalla sua decisione umorale? Non si può non essere contenti per Italiano

La doppia sconfitta in coppa e in campionato precipita nuovamente la Fiorentina nel liquido reame della tristezza e dell’incertezza. La forse definitiva brutta uscita dalla coppa, via sulla quale i viola avevano puntato molte della fiches di questa stagione, ci consegna l’immagine, non nuova purtroppo, di un Gudmundsson indolente ed estraneo, un giocatore ‘da 6 meno', ma anche di un inedito Kean depresso, la rappresentazione plastica del contrario al quale aveva ormai abituato la città sportiva, ma va tuttavia ricordato che il giovane è angustiato da un fatto personale ed umano che da uomini dobbiamo comprendere e sostenere.

Come se tutto ciò non bastasse, è giunta anche la brutta sconfitta a Venezia che impiomba i viola al nono posto lasciandoli soli e delusi quasi fuori dalle coppe. Dopo l’amena uscita al Penzo, dove i due giocatori suddetti manco c’erano, oltre ai dubbi su diversi componenti della rosa che hanno deluso ancora una volta, anche Palladino fresco di rinnovo è tornato ad essere in discussione, almeno per il direttore sportivo, i tifosi in verità non hanno mai smesso di discuterlo.

Commisso rinnovando il tecnico a scatola chiusa alla vigilia di un match topico come quello col Betis ha fatto una scelta forte e impopolare, valutazione che confermiamo, ma parimenti si è assunto un forte rischio e come sa bene ogni imprenditore, il rischio contempla la possibilità di prendersi le pernacchie e i fischi addosso.

Intanto da più parti già iniziano le litanìe preventive più realiste: "Senza Europa sarà dura tenere i migliori", affermazione che intende difendere preventivamente il portafogli padronale e mette le mani avanti, ma che non aiuta a migliorare il clima generale e l’umore della piazza. La Fiorentina, al netto delle recenti delusioni, ha un gruppetto di uomini di qualità e ciò che non può davvero consentirsi per rispetto di sè e dell’ambiente è di gettare via il bambino con l’acqua sporca smontando ancora una volta il giocattolino e mandando così in vacca quel poco di buon lavoro svolto negli ultimi anni deludenti sotto il profilo sportivo.

Ma al momento l’attualità stretta ci impone di capire che fine farà l’entusiastico, almeno per il proprietario, rinnovo di Palladino poiché è piuttosto evidente che la proprietà ha preso tale risoluzione non in accordo con la dirigenza, infatti Pradè non ha mancato di far capire che il suo orientamento era piuttosto diverso e non è neppure la prima volta.

La decisione improvvisa, e per taluni improvvida, presa da Commisso ci appare, anche alla luce della mancata armonia con Pradè, una decisione di pancia del ricco e umorale proprietario del club, quasi a voler significare: "Ah non lo volete? E io ve lo impongo", la scelta di rinnovare non presuppone un disegno, un programma. E adesso, alla luce dei fatti recenti, bisognerà vedere che fine farà. Immaginare che Commisso faccia marcia indietro sembra arduo, ma bisogna vedere poi dove porterebbe la via della coerenza, cioè mandar via Palladino per poi ingaggiare un altro debuttante contenterebbe forse gli sportivi viola? A Commisso non è mai interessato molto il fatto sportivo ed è questa la macroscopica pecca della sua intera gestione, egli non ha acquistato la Fiorentina per vincere, ma in ragione di disegni immobiliari laterali al calcio, progetti in gran parte sfumati (il nuovo stadio di proprietà), a non averlo compreso sono rimasti davvero in pochissimi, gli illusi cronici e gli irriducibili innamorati delle loro stesse idee e dei loro sogni.

Naturalmente il proprietario non ha interesse a deprezzare il proprio bene, ma per una squadra da ottavo o nono posto basta e avanza un tecnico senza un gioco particolarmente riconoscibile e godibile e la rosa attuale è fin troppo ricca. Siamo consapevoli che leggere certe cose in un momento già difficile acuisce l’amarezza, ed è amaro anche scriverle, ma anche il saggio dice che non si può inghiottire amaro e risputare dolce.

Le prossime ore chiariranno lo scenario confuso o almeno ci aiuteranno ad intendere se la decisione di pancia di confermare Palladino verrà difesa fino in fondo da Commisso o se quelle che Pradè ha chiamato "valutazioni in corso" sortiranno un qualche effetto nuovo, certo concludendo andrà detto che il direttore sportivo, qualora non si trovasse in pieno accordo col suo datore di lavoro, potrebbe anche signorilmente rimettere il mandato. O no? Infatti prendersela esclusivamente con l’allenatore è la cosa più facile e scontata da fare, ma per individuare le vere responsabilità bisogna fare come i salmoni e risalire con coraggio la catena del comando, dal piccolo al grande fino all’origine, Palladino è il gradino più basso, ma più su, traete voi le conclusioni….

Post scriptum
Vincenzo Italiano col suo Bologna ha fatto sua una storica Coppa Italia che agli emiliani mancava da mezzo secolo, con una vittoria di misura il Bologna ha ragione del Milan vincendo il trofeo, Italiano, dopo le tre finali perse con la Fiorentina dà l'idea di aver compiuto una maturazione in una società ben strutturata come il Bologna, infatti il tecnico già viola per un triennio, gestisce bene il vantaggio di misura, mostrando di aver appreso la lezione fiorentina. Oltre che per ragioni tattiche, visto che una vittoria rossonera avrebbe tolto ai viola una parte delle già risicate chance europee, come sportivi non si può che essere contenti per la vittoria bolognese a firma di un ex tecnico viola anche molto criticato a Firenze, ma che attualmente qualcuno forse rimpiange.