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La scelta dell'allenatore sarà il termometro delle vere ambizioni della Fiorentina. Ma c'è davvero la volontà di crescere e migliorare? Commisso esca allo scoperto, Firenze merita chiarezza. Sarri alla Lazio l'ennesimo autogolTUTTO mercato WEB
mercoledì 4 giugno 2025, 11:45L'editoriale
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

La scelta dell'allenatore sarà il termometro delle vere ambizioni della Fiorentina. Ma c'è davvero la volontà di crescere e migliorare? Commisso esca allo scoperto, Firenze merita chiarezza. Sarri alla Lazio l'ennesimo autogol

Sono ore di attesa, attesa lunghissima. La Fiorentina, dopo le dimissioni di Raffaele Palladino, è alla ricerca del nuovo allenatore, al quale affidare la panchina a partire dalla prossima stagione, ma i tempi non sembrano essere ancora maturi e la sensazione è che in casa viola regni ancora il caos. La piazza freme, e non potrebbe essere altrimenti, in attesa di conoscere il tecnico che avrà il compito di provare a migliorare il sesto posto di quest'anno e che possa tornare a dare l'assalto alla Confernce League, con il cammino che questa volta sembra essere ancora più in discesa rispetto agli ultimi tre anni. Dodici mesi fa, di questi tempi, si parlava a più riprese di ambizione. Questa parola, sdoganata da Pradè e Ferrari nella conferenza stampa di fine stagione, nella quale fu annunciato anche l'arrivo di Palladino, ha fatto compagnia a tutto l'ambiente per l'intera stagione e per certi versi è stata spesso un boomerang. Adesso non può far altro che tornare di moda e proprio la scelta del nuovo allenatore sarà il termometro che misurerà le reali ambizioni della proprietà.

Le ipotesi molto contrastanti l'una con l'altra.
Negli ultimi giorni si sono susseguite tante ipotesi, tantissimi nomi di tecnici molto differenti l'uno dall'altro. Maurizio Sarri ormai non è più una possibilità, e ci torneremo più avanti, e adesso è il momento di stringere il cerchio relativo al possibile nuovo allenatore. Da Marco Baroni (vicino al sì al Torino) a Francesco Farioli, da Stefano Pioli (a ora il nome più credibile e avanti agli altri) ad Alberto Gilardino: la corsa alla panchina della Fiorentina si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi volti, con la sensazione che le idee, all'interno della dirigenza della Fiorentina, non siano poi così chiare, visto anche che questi stessi tecnici sono molto diversi l'uno dall'altro, sia nei modi e nel carattere che nelle idee di calcio. Serve un'accelerata, chiara e decisa, ma chi dovrà davvero prendere la decisione finale. Pradè non si trova a Firenze in questi giorni, è tornato a Roma, ma non è certo questo il momento di andare in vacanza, perché la prossima stagione è praticamente già iniziata e la Fiorentina è senza allenatore, da più di una settimana.

Commisso esca allo scoperto.
In tutto questo, ancora una volta, a stonare è il silenzio che arriva direttamente dall'America. Rocco Commisso si è fatto sentire nella conferenza stampa di fine stagione, quando definì Palladino "come un figlio". Poi sono arrivate le dimissioni, a sorpresa, dello stesso allenatore, che hanno fatto rumore e soprattutto che sono andate contro quelle che erano state le affermazioni del patron, pronto ad andare avanti con lui. Adesso le cose sono cambiate, questo è chiaro, ma il presidente non ha rilasciato altre dichiarazioni. Possibile che non voglia dire la sua? Possibile che non lo debba fare? La Fiorentina sembra essere in balia delle onde e questa non può essere una cosa accettabile a questi livelli. A meno che non si dicano alcune cose in realtà pensandone però altre. La proprietà ha davvero ambizione? La volontà di migliorare ancora la classifica è reale? Come abbiamo detto il nome del prossimo allenatore ci darà molte risposte e tornando a Maurizio Sarri l'impressione è che la Fiorentina abbia perso un'altra occasione, si sia fatta un clamoroso autogol. Perché il neo tecnico della Lazio avrebbe detto sì alla panchina viola senza pensarci neanche un secondo, ma nessuno all'interno del Viola Park ci ha voluto puntare, incredibilmente. Adesso si lavora per Pioli, sulla base di un triennale, e forse il ritorno del tecnico che a Firenze ha lasciato un pezzo del suo cuore sarebbe la soluzione migliore, la più affascinante in questo momento. Sempre che si voglia davvero continuare a crescere.