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tmw / fiorentina / L'editoriale
Pioli lavora in smart working alla sua nuova Fiorentina. Gudmundsson sì, ma servono anche altri attaccanti. Un esercito di prestiti di rientro si prepara a ingolfare il mercato viola. Dodo, rapporti tesi ma non è detto che parta
Oggi alle 11:06L'editoriale
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

Pioli lavora in smart working alla sua nuova Fiorentina. Gudmundsson sì, ma servono anche altri attaccanti. Un esercito di prestiti di rientro si prepara a ingolfare il mercato viola. Dodo, rapporti tesi ma non è detto che parta

Stefano Pioli sarà l'allenatore della Fiorentina e sta già lavorando in smart working alla squadra che sarà. Non ci sono più dubbi in merito, con il club di Commisso che dovrà aspettare i primi giorni di luglio per l'annuncio ufficiale ma che ha già iniziato a programmare l'estate insieme al nuovo tecnico. I dirigenti si confrontano ora dopo ora per la costruzione della rosa, oltre all'organizzazione del ritiro al Viola Park e alla tournée che vedrà coinvolti i viola nella prima decade di agosto. 

Pioli vuole Gud: si tratta col Genoa
Adesso l'attenzione si sposta comunque tutta intorno al mercato e alla rosa del futuro. Una delle prime indicazioni arrivate dal nuovo allenatore, è legata al ruolo di Albert Gudmundsson. Pioli vuole allenarlo, lo immagina in un ruolo alla Rafa Leao. Non tatticamente, ma come centro della costruzione del gioco offensivo al fianco del totem Kean. L'incontro fissato da parte della Fiorentina col Genoa dopo settimane di silenzio, non è stato casuale. Dopo il colloquio col tecnico infatti, è arrivato l'ok a trattare la conferma dell'islandese. Ora si apre un capitolo diverso, quello da giocarsi con il Grifone. Gudmundsson, con il procedimento per cattiva condotta sessuale che si concluderà non prima di ottobre, è sostanzialmente invendibile. Nessuno investirebbe su un giocatore su cui pende un procedimento in tribunale. Questo lo sa anche il Genoa, che è duro e puro nelle dichiarazioni pubbliche ma che nelle segrete stanze proverà a scendere a patti con Pradè e Goretti. 

Il caso prestiti
Nel frattempo, gli stessi dirigenti della Fiorentina, dovranno fare i  conti con una schiera di giocatori ceduti in prestito nello scorso anno calcistico e pronti a fare ritorno al Viola Park. Ci sono profili tra i rientranti, che non solo non verranno presi in considerazione da Pioli, ma che difficilmente saranno vendibili se non a fronte di un nuovo prestito. Nzola, Barak, Brekalo, Sabiri, Infantino: la Fiorentina ha già dato mandato ai rispettivi agenti di trovare immediatamente una nuova collocazione, ma visto anche il loro rendimento nella passata stagione, probabilmente si dovranno allenare a Firenze, ma a parte, per diverse settimane. Il rischio è di dover arrivare a fine agosto con la fretta di trovare qualcuno interessato quanto meno al prestito, oppure, per alcuni di loro, di cercare addirittura una soluzione gratuita per salutarli definitivamente. Discorso leggermente diverso per Sottil e Ikoné. Il primo non vorrebbe tornare alla Fiorentina ma non resterà nemmeno al Milan. Un po' di interesse in giro c'è, il Sassuolo per esempio, ma si vocifera potenzialmente anche la Roma di Gasperini, ma questa è più un'idea che un vero e proprio interessamento. Per Ikoné, che il Como ha pensato a lungo di riscattare, si potrebbero riaprire le porte di un campionato estero. In ogni caso con Fabregas non ha fatto male, l'interesse c'è anche se gli 8 milioni richiesti dalla Fiorentina potrebbero essere troppi per una cessione a titolo definitivo. 

Un attacco da ricostruire
Oltre al mercato dei centrocampisti intanto, con diversi profili seguiti da parte dei viola (su tutti Bennacer, Asllani e Anjorin), la Fiorentina avrà il compito di ricostruire un reparto offensivo asciugato da diversi addii che sono già stati decisi in precedenza. Al momento, col dubbio legato a Gudmundsson, in avanti restano utilizzabili solo Kean e Beltran. Numericamente poca roba per qualsiasi modulo sia stato previsto da Pioli dopo i colloqui con i suoi prossimi dirigenti. E considerando che gli attaccanti costano, si capisce bene perché la Fiorentina intanto stia provando a prendere Dzeko, tutt'ora diviso tra viola e Bologna. Il bosniaco ha fretta di conoscere il proprio futuro, basti pensare che il suo ok al Fenerbahce arrivò addirittura a maggio. Sa bene che per un quasi 40enne la preparazione è fondamentale e vorrebbe iniziarla regolarmente col suo nuovo club. Staremo a vedere. 

Dodo va o resta? 
Infine il caso Dodo. I rapporti tra la Fiorentina e i suoi agenti non sono idilliaci. C'è stato un momento in cui sembrava tutto pronto per la firma ma poi, per più motivi tra cui commissioni e interessamenti nazionali e non, tutto si è fermato. Adesso il brasiliano ha dato mandato ai propri agenti di sondare il mercato internazionale ed è per questo che quotidianamente escono voci di interessi concreti da top club di quasi tutti i migliori campionati europei. La domanda vera è: con un accordo vigente fino al 2027 e a fronte di una richiesta da almeno 25 milioni di euro da parte della Fiorentina, in  quanti club saranno pronti a muoversi concretamente nella sua direzione? Al momento nessuno, nonostante telefonate da Barcellona e sondaggi nostrani. Col passare delle settimane però, potenzialmente qualcuno potrebbe muoversi e dunque la Fiorentina nel frattempo si sta guardando intorno per eventuali sostituti. Marusic viene seguito da tempo ma pare un nome più plausibile per entrare nelle rotazioni che non come titolare, mentre Ratiu del Rayo Vallecano potrebbe effettivamente essere seguito come potenziale sostituto di Dodo. Ovviamente ancora non è "sceso in campo" Pioli, magari il suo intervento potrebbe far ripartire tutte le trattative e soprattutto spingerlo alla permanenza. Lo scopriremo quando Pioli potrà finalmente essere annunciato, non prima della prima settimana di luglio.